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gibson 335 pro


gabri

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Sia le Custom Shop ES-335 Block Reissue 1963 Historic Collection che le CS Es-335 1959 Dot Reissue, le piu costose, sono Faded Cherry e non si vedono le venature, come del resto era ai tempi.

335 in cui traspare il legno sono "Figured Cherry", quelle in cui quasi è sempre ricoperto, sono appunto "Faded Cherry".

 

oh, ora vedendo dalla pagina gibson è vero! peccato però che le "figured" abbiano il top fiammato... l'unica che ha il top come piacerebbe a me, ossia rosso trasparente ma plain, potrebbe essere la 335 con mini block...

o almeno così sembra dalle foto del sito!

 

(fortuna che al momento il problema non mi interessa direttamente, ma in futuro vorrei che mi interessasse! [biggrin] )

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Capito la difficoltà sta nel tagliare i tasti esattamente della medesima lunghezza dei vecchi...

 

Eh, ma immagina il contorno. Quando levi i vecchi devi stare attento che non siano incollati e non si portino dietro qualche pezzetto di plastica. Poi la pulizia e la preparazione dei tagli sulla tostiera ed eventialmente sulla plastichina, anche là è un attimo che scappi qualcosa. Sembrano stupidate, ma per la legge di Murphy tutto ciò che può accadere accade, e sembra impossibile come ste rogne sono sempre là dietro l'angolo che ti aspettano ziobilly. Vedi mo' che se ti cade di mano la fetta di pane appena spalmata di Nutella ti arriva sul pavimento immancabilmente a testa in giù dry.gif[biggrin] Poi i nuovi oltre che giusti giusti, devi tagliarli dritti calcolando l'arco della tostiera, paralleli alla plastica, e già belli rifiniti dove vanno ad essere incollati al binding. Sono 22, che poi devi infilarli nella sede giusti, a mano col martellino, o con la pressa, e anche là è un attimo che spingendo giù il tasto scivoli di qualche decimo da una parte o dall'altra... e un sacco di altre variabili, prima che tutto sia finito. In conclusione il refret, e specialmente coll'over, è una gran rogna e basta. E il tizio che fa il lavoro ha una grande responsabilità perchè lavora su pezzi di cuore del cliente [lol] con tutte le conseguenze del caso.

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Che casino!

Ma quando tiri via i vecchi non c' è verso di misurarli al decimo di mm e rifare uguali i nuovi?

O togliere i vecchi è un' operazione distruttiva ( nel senso si piegano, sonasega!).

Mi avevte incuriosito ora vado a cercare sul tubo se c' è qualche video dove fanno vedere la procedura.

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Ma quando tiri via i vecchi non c' è verso di misurarli al decimo di mm e rifare uguali i nuovi?

 

 

Si, si prenderà sicuramente in considerazione i vecchi tasti per la misura. Vengono sfilati scaldandoli un ninìn prima, poi stretti con tenaglie apposite a base piatta che preservano per quanto possibile la tastiera dallo sfilacciarsi all'uscita delle barrette taccàte. Perdono la loro forma arcuata nel toglierli ma non più di tanto e sono senz'altro misurabili. Se dovessi farlo io, dopo l'esperienza del manico della Phoenix, prenderei in considerazione anche la sostituzione completa dei bindings, se il lavoro mi si presentasse troppo ostico così.

Comunque ripeto che sono lavori che considero infami e che personalmente non farei mai per terzi. E anche per questo stimo molto i liutai in genere, perchè il liutaio alla fin fine è un po' come un chirurgo. Voglio dire che alla passione per il lavoro, visto dove deve operare e cos'è lo strumento per il cliente che glielo affida eusa_pray.gif, oltre alla fiducia nelle proprie mani, conoscenza dei metodi, materiali e quant'altro, ci deve mettere il peso della responsabilità di ciò che sta facendo, perchè la chitarra non è un carburatore che registri con uno strumento e quattro viti, ma un equilibrio strano e il più delle volte abbastanza instabile. Poi come ogni lavoro becchi anche là sicuramente la giornata storta, l'utensile che è scappato un mm. più in là, il difetto nel legno e tutto quello che può succedere dentro un laboratorio la giornata storta, e poi lo devi dire al cliente che te l'aveva lasciata là come un braccio. Mica puoi uscire dalla sala operatoria e dire con noncuranza: Mi è morto sotto i ferri, non è nulla...

Bòn insomma, per fare il liutaio, come diceva il Fab per un'altro tipo di occupazione, mi sa che ci vuole anche un po' di vocazione [lol]

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oh, ora vedendo dalla pagina gibson è vero! peccato però che le "figured" abbiano il top fiammato... l'unica che ha il top come piacerebbe a me, ossia rosso trasparente ma plain, potrebbe essere la 335 con mini block...

o almeno così sembra dalle foto del sito!

 

(fortuna che al momento il problema non mi interessa direttamente, ma in futuro vorrei che mi interessasse! [biggrin] )

 

+1

 

Anche a me piacerebbe una ES 335 di quel rosso un po' sbiadito e scuretto, non il solito cherry scintillante, ecco, tutta plain, con binding sulla tastiera e intarsi a blocco o pallino..però con tutte ste versioni non capisco nulla di nulla.. [unsure]

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... Se dovessi farlo io, dopo l'esperienza del manico della Phoenix, prenderei in considerazione anche la sostituzione completa dei bindings ...

Anche perchè per 'loro' fare la chitarra nuova è molto più semplice, visto che hanno la tastiera bell'è staccata dal resto, mettono i frets e poi rasano i fianchi. A quel punto montano la tastiera sul manico e mettono i bindings, che arrivano all'altezza dei frets, e ne asportano la parte in eccesso portandola all'altezza del tasto.

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Eh, ma immagina il contorno. Quando levi i vecchi devi stare attento che non siano incollati e non si portino dietro qualche pezzetto di plastica. Poi la pulizia e la preparazione dei tagli sulla tostiera ed eventialmente sulla plastichina, anche là è un attimo che scappi qualcosa. Sembrano stupidate, ma per la legge di Murphy tutto ciò che può accadere accade, e sembra impossibile come ste rogne sono sempre là dietro l'angolo che ti aspettano ziobilly. Vedi mo' che se ti cade di mano la fetta di pane appena spalmata di Nutella ti arriva sul pavimento immancabilmente a testa in giù dry.gif[biggrin] Poi i nuovi oltre che giusti giusti, devi tagliarli dritti calcolando l'arco della tostiera, paralleli alla plastica, e già belli rifiniti dove vanno ad essere incollati al binding. Sono 22, che poi devi infilarli nella sede giusti, a mano col martellino, o con la pressa, e anche là è un attimo che spingendo giù il tasto scivoli di qualche decimo da una parte o dall'altra... e un sacco di altre variabili, prima che tutto sia finito. In conclusione il refret, e specialmente coll'over, è una gran rogna e basta. E il tizio che fa il lavoro ha una grande responsabilità perchè lavora su pezzi di cuore del cliente [lol] con tutte le conseguenze del caso.

Si, si prenderà sicuramente in considerazione i vecchi tasti per la misura. Vengono sfilati scaldandoli un ninìn prima, poi stretti con tenaglie apposite a base piatta che preservano per quanto possibile la tastiera dallo sfilacciarsi all'uscita delle barrette taccàte. Perdono la loro forma arcuata nel toglierli ma non più di tanto e sono senz'altro misurabili. Se dovessi farlo io, dopo l'esperienza del manico della Phoenix, prenderei in considerazione anche la sostituzione completa dei bindings, se il lavoro mi si presentasse troppo ostico così.

Comunque ripeto che sono lavori che considero infami e che personalmente non farei mai per terzi. E anche per questo stimo molto i liutai in genere, perchè il liutaio alla fin fine è un po' come un chirurgo. Voglio dire che alla passione per il lavoro, visto dove deve operare e cos'è lo strumento per il cliente che glielo affida eusa_pray.gif, oltre alla fiducia nelle proprie mani, conoscenza dei metodi, materiali e quant'altro, ci deve mettere il peso della responsabilità di ciò che sta facendo, perchè la chitarra non è un carburatore che registri con uno strumento e quattro viti, ma un equilibrio strano e il più delle volte abbastanza instabile. Poi come ogni lavoro becchi anche là sicuramente la giornata storta, l'utensile che è scappato un mm. più in là, il difetto nel legno e tutto quello che può succedere dentro un laboratorio la giornata storta, e poi lo devi dire al cliente che te l'aveva lasciata là come un braccio. Mica puoi uscire dalla sala operatoria e dire con noncuranza: Mi è morto sotto i ferri, non è nulla...

Bòn insomma, per fare il liutaio, come diceva il Fab per un'altro tipo di occupazione, mi sa che ci vuole anche un po' di vocazione [lol]

 

Grande Mauro! Due post, troppo belli e giusti per non riproporli uno dietro l'altro [biggrin]

 

Anche per capire cosa c'è dietro il costo, che si fa presto a dire esagerato, di certi lavori.

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