bobbe Posted April 24, 2014 Posted April 24, 2014 Complimenti alla Fender... Marchionne ha fatto scuola, che schifo.
juleslpc Posted April 24, 2014 Posted April 24, 2014 http://www.courant.c...0,7165296.story Matteo, puoi fare una breve traduzione ? Grazie
elric Posted April 24, 2014 Posted April 24, 2014 Matteo, puoi fare una breve traduzione ? Grazie ... non sono Matteo ( ) però, detto in breve, la Fender chiude lo stabilimento Ovation a New Hartford (50 dipendenti) a causa delle condizioni di mercato sfavorevoli e delle poche vendite, dando di fatto fine alla produzione delle Ovation in USA che continueranno ad essere prodotte in Cina, Corea del sud ed Indonesia...
guitar4choice Posted April 24, 2014 Posted April 24, 2014 Il discorso è più complicato di quanto sembri. Stiamo parlando di strumenti che non saranno più prodotto in USA quindi perderanno sicuramente prestigio, non si tratta di un prodotto elettronico che può essere prodotto ovunque senza perdere il livello qualitativo. Spero che questa scelta dipenda davvero dallo stato attuale dell'economia e non da una scelta di mercato che non avrebbe alcun senso.
matbard Posted April 24, 2014 Author Posted April 24, 2014 E aggiungo: anche le Guild custom shop e le acustiche tradizionali USA le facevano li. Un luogo con maestranze qualificatissime.
guitar4choice Posted April 24, 2014 Posted April 24, 2014 E aggiungo: anche le Guild custom shop e le acustiche tradizionali USA le facevano li. Un luogo con maestranze qualificatissime. Sarebbe bello se nascesse una nuova "heritage" ma la vedo dura economicamente parlando, la storia di kalamazoo appartiene ad un'altra epoca.
juleslpc Posted April 24, 2014 Posted April 24, 2014 ... non sono Matteo ( ) però, detto in breve, la Fender chiude lo stabilimento Ovation a New Hartford (50 dipendenti) a causa delle condizioni di mercato sfavorevoli e delle poche vendite, dando di fatto fine alla produzione delle Ovation in USA che continueranno ad essere prodotte in Cina, Corea del sud ed Indonesia... Grazie Andrea Brutta storia allora e capisco anche il riferimento a Marchionne Purtroppo e' il dazio che si paga per la globalizzazione (a cui io sono avverso)
Alnico Posted April 24, 2014 Posted April 24, 2014 io dico solo una cosa e poi vorrei evitare di continuare, ma.... Settimana scorsa ho cambiato dei cuscinetti in un macchinario abbastanza recente. Bene i cuscinetti sono risultati essere made in China. di quei macchinari ne abbiamo altri 5 e tutti con il triplo se non il quintuplo degli anni ed i cuscinetti sono ancora perfetti. Non dico che sia colpa della china, ma tutti cercano di risparmiare sull'acquisto del prodotto e quindi chi offre materiale buono non vende a causa del prezzo alto e alla fine chiude l'attività. Alla fine siamo arrivati ad avere roba scadente , a cambiarla 5 volte anziché una e siamo anche capaci di lamentarci, quando non ci rendiamo conto che non è solo colpa della globalizzazione, ma anche di noi stessi che cerchiamo di spendere sempre meno. La situazione è critica perché ci fottono da tutte le parti, anche quando non c'è più nulla, spremuti peggio di limoni, basterebbe così poco, ma con tanto vero sacrificio da tutti, non solo per chi non può permettersi avvocati e residenze in casa per anziani e probabilmente molto del made in china sparirebbe, compresi i miei cuscinetti dimmerda e le ovation di cartone :)
gianfrancorossetti Posted April 24, 2014 Posted April 24, 2014 Alnico hai colto nel segno.....come era il detto....chi piu' spende..meno spende ed e' vero.
DiegoR8 Posted April 24, 2014 Posted April 24, 2014 Alnico hai colto nel segno.....come era il detto....chi piu' spende..meno spende ed e' vero. [thumbup] . Piuttosto di buttare quei pochi soldi che vale sapendo che il prodotto (made in China) di lì a poco andrà buttato, aspetto di avere quelli necessari ad acquistare il prodotto di qualità. E il proverbio ha sempre avuto ragione (salvo rarissimi casi...). Per citare l'Ovation, ne ho avuta una a cui si era scollato il manico... rimesso poi a posto dal liutaio. Però lì forse colpa mia... mi sembra di ricordare che l'abbinamento fibra di vetro della cassa con il legno del manico non gradisse molto la muta 0.11.... magari posto una paio di foto se le trovo...
DiegoR8 Posted April 24, 2014 Posted April 24, 2014 Ah, ah, eccole: http://i1039.photobucket.com/albums/a476/DiegoR8/rosetta_zps7840f775.jpg http://i1039.photobucket.com/albums/a476/DiegoR8/DSCN2250_zpsb20cfe44.jpg
juleslpc Posted April 25, 2014 Posted April 25, 2014 io dico solo una cosa e poi vorrei evitare di continuare, ma.... Settimana scorsa ho cambiato dei cuscinetti in un macchinario abbastanza recente. Bene i cuscinetti sono risultati essere made in China. di quei macchinari ne abbiamo altri 5 e tutti con il triplo se non il quintuplo degli anni ed i cuscinetti sono ancora perfetti. Non dico che sia colpa della china, ma tutti cercano di risparmiare sull'acquisto del prodotto e quindi chi offre materiale buono non vende a causa del prezzo alto e alla fine chiude l'attività. Alla fine siamo arrivati ad avere roba scadente , a cambiarla 5 volte anziché una e siamo anche capaci di lamentarci, quando non ci rendiamo conto che non è solo colpa della globalizzazione, ma anche di noi stessi che cerchiamo di spendere sempre meno. La situazione è critica perché ci fottono da tutte le parti, anche quando non c'è più nulla, spremuti peggio di limoni, basterebbe così poco, ma con tanto vero sacrificio da tutti, non solo per chi non può permettersi avvocati e residenze in casa per anziani e probabilmente molto del made in china sparirebbe, compresi i miei cuscinetti dimmerda e le ovation di cartone :) Straquoto
Prince Malagant Posted April 25, 2014 Posted April 25, 2014 In linea generale, sono d'accordo. Specialmente se non gli dai specifiche, oppure quando copiano a braccio per spacciare il prodotto come di altro brand ( qualche anno fa un fornitore di mio fratello è rimasto basito quando visitando una fabbrica in Cina si è visto davanti dei rotoli di cavo elettrico marcati come fossero prodotti dalla sua azienda, ma lui non ne sapeva niente ). Diverso aspetto è se li fai lavorare con specifiche strette; allora il discorso cambia notevolmente, aggiungendo poi che si evitano i salti mortali dovuti alle restrizioni sui vari legni che invece assillano ormai i produttori US. In queste condizioni sono maledettamente bravi. Ormai i numeri sono diventati talmente elevati che le economie di produzione devono essere completamente riviste, non sono più i tempi in cui si producevano 10 o 20000 strumenti all'anno ricavandone margini enormi, e il cercare di pompare al massimo la produzione in certi contesti tradizionali dove dall'orgoglio della qualità si passa al mero obiettivo del numero può solo portare ( e gli esempi sono molti, leggi era Norlin e CBS, ma anche oggi se ne vedono di divertenti, no? ) ad un inaccettabile livello qualitativo a fronte di prezzi che comunque rimangono elevati. Storia già vista, del resto. E c'è da aggiungere che il tetto dei 500$ da diverse decine di anni è praticamente irraggiungibile per strumenti prodotti in US, quando l'offerta di altri produttori in questa fascia è invece enorme. Kalamazoo ed Epiphone per esempio; Squier e Fullerton per rimanere in casa Fender( quest'ultima impiegava al tempo della chiusura 60 artigiani qualificatissimi, il meglio che si potesse trovare sul mercato ) furono sacrificati sull'altare dei numeri. Quando la CBS tagliò i ponti con Fender, vendette il solo marchio, qualche macchinario e le scorte accumulate ( non gli stabilimenti ) per 12.5 milioni e se non fosse stato per la produzione già da tempo commissionata e bene avviata in Giappone e Corea la Fender sarebbe ormai un ricordo lontano. E' innegabile che Fender USA sia stata salvata dai produttori orientali in quel periodo critico nel quale la produzione di Corona consisteva in 5 chitarre al giorno. Come per l'elettronica, non si tratta di aprire stabilimenti in Oriente, semplicemente perchè esistono già, ed enormi, la qualità è alta , producono già strumenti per decine e decine di Marchi mondiali e a te rimane solo la parte progettuale ed il fornirgli le specifiche perchè ti vengano prodotti i pezzi che hai richiesto esattamente come li hai commissionati. Ed è ovvio che contro certi giganti non puoi scontrarti illudendoti di competere in quelle fascie di prezzo tenendoti la produzione in casa.
bobbe Posted April 25, 2014 Posted April 25, 2014 Sarà anche come dici tu Gianni, ma la qualità del prodotto secondo me c'entra fino ad un certo punto... io invece la vedo solo come l'ennesima multinazionale (americana in questo caso) che cerca di guadagnare il piu' possibile (danaro che poi spesso finisce nelle tasche di megamanager), sulla pelle sia dei dipendenti americani che lascia a casa senza un lavoro, e sia sulla pelle degli operai cinesi, che verranno sottopagati e spesso "costretti" a lavorare senza le benchè minime tutele di diritti, salute, sicurezza (leggasi come degli schiavi). Questa globalizzazione così spinta ci stà pian piano portando al collasso, facendo arricchire pochi sulla pelle di molti.
Rick Posted April 25, 2014 Posted April 25, 2014 Concordo un po' sia con Alnico, che con Gianni..trovo che abbiano colpito punti indiscutibilmente veri. Anche il discorso Globalizzazione di bobbolo è condivisibile...a me non va così tanto a genio, anche perchè trovo che si vadano perdendosi le caratteristiche intrinseche dei vari popoli, e delle varie culture (per uscire dall'ambito chitarre).
juleslpc Posted April 25, 2014 Posted April 25, 2014 La globalizzazione uccide le singole identita' E' giusto che un paese avanzato metta a disposizione il "sapere" a favore di quelli meno avanzati, ma debbono essere loro a farsi carico del proprio progresso NON e' assolutamente giusto che un paese avanzato vada a sfruttare le risorse (anche umane) di un paese meno avanzato La piramide sociale c'e' sempre stata e sempre devessrci, e' utopistico che si debba (e posa) essere tutti uguali La belleza dei Popoli sta nella loro diversita', nel bene e nel male
Prince Malagant Posted April 25, 2014 Posted April 25, 2014 Vero è che già a partire dagli anni 50 e 60 nei confini degli stessi Stati Uniti, quando si voleva aprire un nuovo stabilimento si sceglieva accuratamente lo Stato dell Unione più conveniente in termini di costo di manodopera, presenza ed atteggiamento dei Sindacati, distanza dal confine con altre Nazioni ( lavoratori transfrontalieri ) e così via.
guitar4choice Posted April 25, 2014 Posted April 25, 2014 Sarà anche come dici tu Gianni, ma la qualità del prodotto secondo me c'entra fino ad un certo punto... io invece la vedo solo come l'ennesima multinazionale (americana in questo caso) che cerca di guadagnare il piu' possibile (danaro che poi spesso finisce nelle tasche di megamanager), sulla pelle sia dei dipendenti americani che lascia a casa senza un lavoro, e sia sulla pelle degli operai cinesi, che verranno sottopagati e spesso "costretti" a lavorare senza le benchè minime tutele di diritti, salute, sicurezza (leggasi come degli schiavi). Questa globalizzazione così spinta ci stà pian piano portando al collasso, facendo arricchire pochi sulla pelle di molti. Secondo me questo discorso è vero fino a un certo punto. Trasferendo la produzione in altri paesi risparmiano sicuramente sulla manodopera ma non potranno più produrre strumenti di prima qualità ai prezzi delle made in usa, tutto il prestigio del marchio svanirà. E' come se gibson decidesse di produrre esclusivamente in cina, spenderebbero molto meno per ogni singola chitarra ma chi le comprerebbe?
Prince Malagant Posted April 25, 2014 Posted April 25, 2014 E comunque sono dell'idea che portando una tecnologia o una filosofia di progetto in un Paese che ancora non la possiede, seppure in prima battuta solo per convenienza economica, non sia del tutto negativo. Comunque non viviamo in un mondo ideale, e chi si ostinerebbe a tenere in vita un attività che ti fa perdere ( sparo ) un milione al mese solo per la tradizione e la nostalgia del passato? Sarebbe un suicidio. Ovviamente parlo dell'iniziativa privata
Prince Malagant Posted April 25, 2014 Posted April 25, 2014 E' come se gibson decidesse di produrre esclusivamente in cina, spenderebbero molto meno per ogni singola chitarra ma chi le comprerebbe? E' la stessa cosa che si sentiva dire anni fa a proposito di Timberland. E non mi pare che ora in negozio costino un terzo rispetto a prima e che non le compri più nessuno.
bobbe Posted April 25, 2014 Posted April 25, 2014 Secondo me questo discorso è vero fino a un certo punto. Trasferendo la produzione in altri paesi risparmiano sicuramente sulla manodopera ma non potranno più produrre strumenti di prima qualità ai prezzi delle made in usa, tutto il prestigio del marchio svanirà. E' come se gibson decidesse di produrre esclusivamente in cina, spenderebbero molto meno per ogni singola chitarra ma chi le comprerebbe? L'andazzo è proprio quello invece... ti risulta che esistano ancora delle Gretsh prodottei in USA? La Apple produce ancora qualcosa in USA? Pensi che un domani esisteranno ancora delle FIAT prodotte in italia?
guitar4choice Posted April 25, 2014 Posted April 25, 2014 L'andazzo è proprio quello invece... ti risulta che esistano ancora delle Gretsh prodottei in USA? La Apple produce ancora qualcosa in USA? Pensi che un domani esisteranno ancora delle FIAT prodotte in italia? Penso che il consumatore apple, come quello di elettronica in generale, non faccia molto caso al luogo di produzione anche perchè, alla fine, se i componenti sono di ottima fattura, si tratta solo di assemblare in altri paesi, non c'è un lavoro "artigianale" dietro. Bisogna distinguere dal made in china con componenti cinesi dal made in china limitato all'assemblaggio. Nelle chitarra, soprattutto in quelle più note e prestigiose, la qualità della manodopera conta quanto la qualità di pick up, hardware, legni ecc. e quindi, il chitarrista, fa più caso al luogo di provenienza. Per questo, secondo me, nessun imprenditore con un minimo di senno deciderebbe di spostare la produzione di un prodotto, rinomato come americano, in altri paesi, perchè la perdita di prestigio e qualità, e di conseguenza di vendite, sarebbe certa. La fiat è un discorso a parte, un caso italiano, hanno preso soldi dall'Italia ma, nel momento del nostro bisogno, hanno spostato tutto all'estero, sede fiscale inclusa. Questo è sciacallaggio e non ha giustificazioni.
DiegoR8 Posted April 25, 2014 Posted April 25, 2014 L'andazzo è proprio quello invece... ti risulta che esistano ancora delle Gretsh prodottei in USA? La Apple produce ancora qualcosa in USA? Pensi che un domani esisteranno ancora delle FIAT prodotte in italia? l'eterna contraddizione (maledizione) del capitalismo. Non ci puoi fare niente, é il sistema economico che lo richiede, basta confrontare i pil e caxxi vari. In ogni caso è esattamente come dice Bobbe: le condizioni di lavoro, orari e tutela dei lavoratori sono impensabili per gli europei e gli americani o cmq per tutti i paesi "maturi" dal punto di vista economico.
jazzvibe Posted April 25, 2014 Posted April 25, 2014 Io trovo contraddittorio (e non poco) il titolo di questo post in rapporto al pensiero che si professa spesso su questo Forum, riguardo per esempio a ritenere superiori chitarre "vintage" Americane e simili, si invita spesso a non comprare tali strumenti, giustamente peraltro;io per primo ho suonato Strato del '62 che facevano schifo p. es. Ma quindi, tutto quello che è prodotto in america è per forza di qualità superiore? assolutamente no, ci sono delle Ibanez che hanno spesso un livello qualitativo superiore alle Gibson medie, se una chitarra funziona bene poco mi interessa che sia del '69 o sia fatta in Cina, deve funzionare per quello che mi abbisogna, dov'è il problema? O pensate davvero che Gibson abbia sempre prodotto tutto ciò che monta sulle sue chitarre? Spesso leggo delle cose palesemente in contraddizione, da un giorno all' altro. Prova ne sia che ora le Squier di primi anni '80 sono diventate vintage, o la prima produzione Ibanez in Giappone molto ricercata...siamo spesso inquinati da prese di posizione ideologicamente errate ed in contraddizione.
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