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Heilà Sir Pearly' date='

come ben dice il buon homer i biglietti sono andati a ruba.....e son rimasto fregato per Milano e Zurigo....tant'è che ero deciso ad andare a Parigi con la easy jet per potermeli vedere ma poi, lucidamente e coscienziosamente, sono tornato sui miei passi come la formichina della favola che risparmia per i tempi duri......ma essendo cicala nel DNA mi son comprato due Gibson in tre mesi :-k ahahah

 

Ave[/quote']

ohè... ma meglio così!! Ho dato un'occhiatina, dei prezzi .... almeno le chitarre rimangono, te le suoni, GODI, e hai fatto pure un investimento...... pure io avevo visto pr Zurigo, Vienna e Parigi... oppure Dublino, dato che sarò da quelle partia metà aprle..... ma CAZZAROLA ... diventa una questione di principio....

e pensare che li ho visti GRATIS a Nettuno (ROMA) nel 1984 e al Palasport nel '96 ..... e a Nettuno c'erano pure i Motley Crue.... altro grande gruppo...

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...........Francamente non vorrei parlare di me.................

 

Pearly, a parte che starei ore a sentire quello che hai da dire, ma devo proprio dirtelo!....azz! come ti invidio.

Mia sorella è restauratrice e mi ha sempre affascinato il suo mestiere, pensa che nei periodi dove andavamo in ferie assieme, le mete preferite erano sempre chiese monumenti rovine etc. e sentire lei che spiegava vita morte e miracoli oppure le tecniche adottate nei restauri era una cosa che mi faceva rimanere sempre estasiato. In viaggio di nozze io e mia moglie siamo stati una settimana in Sicilia dove ci siamo pappati 6 giorni tra rovine e musei , mi ricordo che a Marsala siamo stati , davanti allo stupore del responsabile, a visitare le rovine di una Villa Romana , io mia moglie ed il responsabile che ci faceva da guida e si chiedeva come mai due giovani novizzi voessero visitare i resti di un sito per di più neanche aperto al pubblico, invede di godersi le spiagge e la bellavita...cosa che comunque abbiamo fatto O:)

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io mia moglie ed il responsabile che ci faceva da guida e si chiedeva come mai due giovani novizzi voessero visitare i resti di un sito per di più neanche aperto al pubblico' date=' invede di godersi le spiagge e la bellavita...cosa che comunque abbiamo fatto O:) [/quote']

 

Eheh, anch'io se dovessi andare in viaggio di nozze (se mai c'andrò) farei una scelta come la tua, di certo molti puntano a tutt'altre mete (e la crisi economica?)...

Ma anch'io preferisco delle mete come la tua... Altro che Maldive, Canarie & co.!!

La bella vita si, però quando si sente a studio aperto (ahimé è l'unico tg che riesco a vedere a quell'ora...) di certe persone che si fanno di quelle vacanze... Ma siamo veramente in Italia?!?:)

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In molte circostanze su questo forum sono apparse teorie interessanti, spesso originali, che in alcuni casi stimolano discussioni ed approfondimenti necessari a chiarirne i fondamenti oggettivi (come sempre accade nelle comunità scientifiche). Da qui la mia richiesta, formulata - come tutti possono verificare - nel modo più rispettoso ed educato possibile. Contestare una teoria, che non appare valida, è la cosa più corretta, dal punto di vista dell'onestà intellettuale, che sia possibile fare su un forum. Chiaramente dobbiamo cercare di evitare le "derivate di Helmotz" sia per non annoiare sia soprattutto per evitare una minaccia di questo tipo: "la spiegazione ci sarebbe ma siccome molti non la capirebbero e tutti si annoierebbero evito di argomentarla". La conseguenza di questo è un atteggiamento antiscientifico: devi crederci! Ma credere è differente da capire. Il senso della mia richiesta va in questa direzione: voglio provare a discutere gli argomenti in modo semplice. Torniamo a noi: tutti i diffusori Hi-Fi, per essere classificati come tali, devono avere una risposta in frequenza pari a 20-20.000 hertz (la gamma di frequenze teoricamente udibili da un orecchio umano). L'affermazione che le casse costruite con la tecnologia a "sospensione pneumatica" "trasmettono anche ad alti volumi basse e medie frequenza PER INTERO" lascia intendere che le altre non lo facciano e questa è un'affermazione errata: TUTTE le casse definite Hi-Fi trasmettono la completa gamma di frequenza PER INTERO. Le differenze consistono nella differente emissione (in decibel) della curva di risposta. Le Bass Reflex hanno un'enfatizzazione sulle basse frequenze cosa che storicamente le ha sempre fatte preferire alle altre per l'ascolto di musica rock e jazz, mentre l'assenza di questa caratteristica ha reso le casse a sospensione pneumatica più adatte all'ascolto della classica. Se è questa la differenza che consente ad una chitarra, esposta alle "vibrazioni" di una cassa a "sospensione" di suonare meglio deve esserci una relazione che va semplicemente SPIEGATA. Ma potrebbe anche trattarsi della differente riproduzione dei transienti (emessi con diversa precisione dai due sistemi). Ma se così fosse sarebbe necessario introdurre un'ulteriore variabile nel nostro discorso: il miglioramento del suono della chitarra, infatti, non sarebbe più solo funzione del tipo di cassa ma anche del programma musicale (se ascolto musica povera di transienti il suono della chitarra non muterebbe in maniera sostanziale). A questo punto la spiegazione al punto 1 ("1. provate e toccate lo strumento mentre c'è la musica)" non mi soddisfa: la chitarra vibra (è uno strumento musicale) e allora? Temo di non essere convinto: dovrei prendere la mia chitarra, scegliermi un bel paio di casse a sospensione (ho in soffitta una vecchia coppia di AR6, andranno bene?), scegliere un programma musicale adatto (Mozart, Zappa, AC/DC?), effettuare la cura e infine percepire un miglioramento apprezzabile (oggettivo) nella qualità del suono della chitarra. Chi riesce a dimostrare una teoria del genere non solo avrebbe il mio apprezzamento (che non vale niente) ma potrebbe essere proiettato verso un Nobel. Temo che non ci siamo.

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Temo di non essere convinto: dovrei prendere la mia chitarra' date=' scegliermi un bel paio di casse a sospensione (ho in soffitta una vecchia coppia di AR6, andranno bene?), scegliere un programma musicale adatto (Mozart, Zappa, AC/DC?), effettuare la cura e infine percepire un miglioramento apprezzabile (oggettivo) nella qualità del suono della chitarra. Chi riesce a dimostrare una teoria del genere non solo avrebbe il mio apprezzamento (che non vale niente) ma potrebbe essere proiettato verso un Nobel. Temo che non ci siamo.

[/quote']

Quoto, effettivamente servirebbe capire meglio il tutto , magari in parole povere

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HOMER' date=' HOMER .. anch'io adoro gli AC/DC e anch'io sono stato folgorato ...... se tu fossi giallorosso potrei socializzarti un paio di registrazioni inedite.... ammesso che tu non le abbia già........

ma va bene così.

CHEPPALLE, volevo coniugare il compleanno di mio figlio, il mio e quello di mia moglie per fare una PAZZIA!!!

(qui siamo QUASI tutti del segno dei pesci.......)[/quote']

 

e io intanto forse ho trovato due biglietti da uno che non ci va e me li potrebbe vendere :-

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In molte circostanze su questo forum sono apparse teorie interessanti' date=' spesso originali, che in alcuni casi stimolano discussioni ed approfondimenti necessari a chiarirne i fondamenti oggettivi (come sempre accade nelle comunità scientifiche). Da qui la mia richiesta, formulata - come tutti possono verificare - nel modo più rispettoso ed educato possibile. Contestare una teoria, che non appare valida, è la cosa più corretta, dal punto di vista dell'onestà intellettuale, che sia possibile fare su un forum. Chiaramente dobbiamo cercare di evitare le "derivate di Helmotz" sia per non annoiare sia soprattutto per evitare una minaccia di questo tipo: [b']"la spiegazione ci sarebbe ma siccome molti non la capirebbero e tutti si annoierebbero evito di argomentarla"[/b]. La conseguenza di questo è un atteggiamento antiscientifico: devi crederci! Ma credere è differente da capire. Il senso della mia richiesta va in questa direzione: voglio provare a discutere gli argomenti in modo semplice. Torniamo a noi: tutti i diffusori Hi-Fi, per essere classificati come tali, devono avere una risposta in frequenza pari a 20-20.000 hertz (la gamma di frequenze teoricamente udibili da un orecchio umano). L'affermazione che le casse costruite con la tecnologia a "sospensione pneumatica" "trasmettono anche ad alti volumi basse e medie frequenza PER INTERO" lascia intendere che le altre non lo facciano e questa è un'affermazione errata: TUTTE le casse definite Hi-Fi trasmettono la completa gamma di frequenza PER INTERO. Le differenze consistono nella differente emissione (in decibel) della curva di risposta. Le Bass Reflex hanno un'enfatizzazione sulle basse frequenze cosa che storicamente le ha sempre fatte preferire alle altre per l'ascolto di musica rock e jazz, mentre l'assenza di questa caratteristica ha reso le casse a sospensione pneumatica più adatte all'ascolto della classica. Se è questa la differenza che consente ad una chitarra, esposta alle "vibrazioni" di una cassa a "sospensione" di suonare meglio deve esserci una relazione che va semplicemente SPIEGATA. Ma potrebbe anche trattarsi della differente riproduzione dei transienti (emessi con diversa precisione dai due sistemi). Ma se così fosse sarebbe necessario introdurre un'ulteriore variabile nel nostro discorso: il miglioramento del suono della chitarra, infatti, non sarebbe più solo funzione del tipo di cassa ma anche del programma musicale (se ascolto musica povera di transienti il suono della chitarra non muterebbe in maniera sostanziale). A questo punto la spiegazione al punto 1 ("1. provate e toccate lo strumento mentre c'è la musica)" non mi soddisfa: la chitarra vibra (è uno strumento musicale) e allora? Temo di non essere convinto: dovrei prendere la mia chitarra, scegliermi un bel paio di casse a sospensione (ho in soffitta una vecchia coppia di AR6, andranno bene?), scegliere un programma musicale adatto (Mozart, Zappa, AC/DC?), effettuare la cura e infine percepire un miglioramento apprezzabile (oggettivo) nella qualità del suono della chitarra. Chi riesce a dimostrare una teoria del genere non solo avrebbe il mio apprezzamento (che non vale niente) ma potrebbe essere proiettato verso un Nobel. Temo che non ci siamo.

 

Allora, io non ho mai detto "la spiegazione ci sarebbe ma siccome molti non la capirebbero e tutti si annoierebbero evito di argomentarla".. ne tantomeno "devi crederci!".....non è proprio lo spirito con cui mi pongo nella vita, nella professione, ed all'interno dei forum che frequento; oltretutto se dicessi una cosa del genere mentre faccio il mio lavoro sarei in breve ricoperto di pernacchie "oves, boves et universa pecora", come si dice.

 

Io pensavo addirittura che il trucchetto di mettere la chitarra addosso alle casse dello stereo fosse cosa ovvia e nota a tutti, trattandosi di un forum di chitarristi "navigati", curiosi ed esperti in materia di liuteria....... e quelle cose che ho scritto sono retaggio esperienziale di molti amici liutai, italiani e non, a cui l'ho visto fare. Io stesso l'ho fatto parecchie volte e lo faccio abitualmente con gli strumenti nuovi, appena acquistati, e per lo più con chitarre classiche e acustiche, ricavandone ottimi risultati......

 

Discutere un argomento in modo semplice è possibile quando gli elementi in gioco sono semplici, cioè riconducibili TUTTI ad una forma comprensibile.. se transiente=picco, repentina variazione di volume va bene, proseguo dopo cena. A più tardi.

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Allora.

Fermo restando che a me non interessano ne il Nobel, ne la medaglia Fields, ne altra onorificienza - non sono all'altezza e non potrei mai arrivarci, ma anche se ci arrivassi certamente non vincerei io, e che il piacere di comunicare e condividere rimane "la più desiderabile delle mete fra uomini pensanti" (V. Alfieri) vengo al dunque.

 

Prima di parlare delle onde sonore, vorrei fornire breve spiegazione della cosa dalla parte del LEGNO. LA DEVO PRENDERE UN PO' LARGA... NON ME NE VOGLIATE...

I supporti lignei perdono peso con il tempo; i violini prodotti nel sec. XVII dai liutai di Cremona - Stradivari, Guarnieri, Amati, Ruggeri - e da quelli altoatesini Steiner e Klotz, nei pochi esemplari rimasti mostrano tutti un peso molto ridotto; lo stesso vale per le chitarre classiche, ed in generale per ogni strumento che abbia un 'età superiore ai 35-40 anni. Inoltre, chissà quanti di noi avranno notato la stessa cosa in qualche Stratocaster (nelle tele e nelle strato è una cosa che si nota proprio) o in qualche Les Paul particolarmente vecchiotta (anche se trattandosi di strumenti a legno pieno tagliato longitudinalmente, la cosa è meno sensibile, ma riscontrabile pesando lo strumento).

Perchè? Risposta ovvia, la perdità di acqua.

Tuttavia, anche se la differenza tra legno nuovo e legno vecchio (stagionato) è proprio lì, in teoria uno strumento di buona fattura dovrebbe essere ricavato da legni secchi, e stagionati naturalmente.... chiaro che oggi come oggi questo ce lo possiamo anche dimenticare... grasso che cola è una stagionatura artificiale ben fatta, cioè ottenuta seccando il legno in molti modi diversi: all'aria, al sole, in particolari camere ventilate, a mezzo cottura, con il metodo foto/ottico, oppure al buio coprendo le cataste con panni scuri molto pesanti.

Questa operazioni possono chiudere un ciclo di stagionatura - a seconda dell'essenza legnosa da trattare - in un tempo che varia dai 6 mesi ai 4 anni; ma - non trattandosi di interventi compatibili - una percentuale di umidità rimane sempre (da un 60-70% INIZIALI ad un 6-8% alla fine della stagionatura).

Va detto che il legname stagionato artificialmente CONTINUA ad assorbire umidità anche dopo la stagionatura artificiale, per un problema compensativo molecolare: si AUTORESTITUISCE acqua, perchè perdendola velocemente e innaturalmente i tracheidi tubiformi e le verrici del parenchima legnoso (la micro struttura BASE costitutiva) non hanno avuto il tempo di restringersi in modo organico, per cui fintanto VACUI scambiano ossigeno con l'esterno.

Sicchè nel lab del liutaio non arriva legno giovane, neppure legno secco, ma legno artificialmente stagionato, che subisce una serie di processi lavorativi APPOSITI, realizzati per ovviare ad un enne tempo in cui si potranno verificare imprevisti.

Ma l'umidità si stabilizza ben presto: quello che non si stabilizza è l'aspetto ORGANOLOGICO dello strumento. Che vuol dire? Il suo essere un organismo costituito da parti diverse che concorrono ad un medesimo risultato.

Spesso capita che la cassa presenti un grado di stagionatura e il manico un altro, oppure che le stesse componenti della cassa non viaggino pari passo.... crepe e gore nella lucidatura, manico che si muove, le chiavi che scricchiolano, il ponticello che pare staccarsi dalla tavola, ma sopratutto la colorazione dello strumento che cambia.

Ovviamente questo non capita nelle chitarre commerciali in multistrato, o in compensato, o comunque in legno trattato a "pelliccia".

Allora, cosa c'entra in tutto questo la vibrazione dei diffusori acustici di uno stereo? La cosa mi fu consigliata per una Peretti classica da me acquistata nuova negli anni '80, e che non suonava proprio; latore della dritta - che si rivelò incredibilmente efficace - fu un importante e storico liutaio laziale, ancora vivente, e famoso per aver costruito alcune chitarre flamenche, interamente in legno di cipresso. La cosa mi incuriosì a tal punto che decisi, tempo dopo, di sviluppare qualche misura e di pubblicarmela su una rivista scientifica che spesso frequento con articili, saggi, discussioni....... considerate che in questo campo regnano INCREDIBILI forme di empirismo e pionierismo scientifico, cioè molte cose note e risapute, sono completamente inedite e non hanno una loro tassonomia (una classificazione ed un corredo scientifico).

 

(adesso dovrei inserire una slide del mio corso sul legno.... ma non ci riesco.. un attimo di pazienza..)

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Alla faccia dell'erudizione pearly!!!

Una piccola innocua curiosità: che cosa sono i tracheidi tubiformi e le verrici del parenchima legnoso...?:-

 

caro Matteo, è il mio lavoro... i (o anche le) tracheidi tubiformi e le verrici del parenchima legnoso sono le "cellule" del legno, il reticolo che compone il parenchima (dal greco "para en kyma"= dalla fusione, luogo di fusione) che è un tessuto composto da tessuti cellulari e spazi intercelulari.. si chiama anche "Stroma" che in greco means "tappeto", "tessuto", "letto".

I tracheidi sono in forma di piccoli contenitori allungati e le verrici sono elementi vacuolati di raccordo tra un tracheide ed il successivo..... insieme compongono la catena fibrosa del legno.

A seconda dei gruppi delle piante (Gimnosperme e Angiosperme) e delle loro sottodivisioni, le configurazioni parenchimatiche cambiano.

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Pearly?, ma esiste anche una preferenza sonora che modifichi le cellule del legno e che le diano una memoria musicale? Mi spiego, se abituassi la chitarra a sorbire le vibrazioni prodotte da musica Funky, essa risulterbbe sonoramente più portata a vibrare con certi suoni?

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Dai, sto cercando di presentarvi una cosa semplificata e COMPRENSIBILE, e non è facile perchè sono argomenti ipertecnici, e non voglio passare per quello che se la tiene......... però, se mi pigliate pure in giro!!!!

La cellula del legno può essere "aperta", indirizzata ad una risposta sonora ed armonica anzichè ad un altra... questo è RISAPUTO (fatevi un giro nei link della RAMIREZ, o di altri importanti atelier).... a seconda del legno utilizzato, e della sua "educazione" evolutiva può sviluppare TONALMENTE una sua propria "vocalità"......... guarda appunto le chitarre flamenche, costruite per avere molto volume e grande definizione di suono... oppure le svariate tipologie di chitarre per la musica classica...... le spagnole, le italiane, le giapponesi..

Però, arrivare a parlare di "memoria"..... forse "condizionamento", "indirizzo", "IMPRINTING", forse....... ma non di più, e dopo MOOOOLTO TEMPO!!

La mia Peretti adesso suona da paura, ma io volevo un suono alla Joao Gilberto, caldo, Bossa Nova, non troppo squillante.. comunque ci sono riuscito semplicemente sciogliendola con musica in generale.... l'ho piazzata vicino ad una delle JBL, e le ho sparato addosso per mesi tutto quello che ascoltavo.. perfino i POOH, CASADEI, i TALK TALK, i LEVEL 42, GO WEST, UMBERTO TOZZI, RAF......... e la VANONI, GINO PAOLI, HAENDEL, MAHLER.. de tutto.

 

Xilofisio.jpg [/img]

 

Questa è una sezione dello xilema comprendente il parenchima dei tessuti, il complesso dei corpi vascolari e le le catene fibrose; la microcomposizione del legno.

E' una cotiledone eteroxila, dunque appartenente alla famiglia delle angiosperme, poco utilizzabili per gli strumenti musicali (ideali sono le conifere, Gimnosperme) però come schema va bene lo stesso.

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Xilofisio.jpg

 

Questa è una sezione dello xilema comprendente il parenchima dei tessuti' date=' il complesso dei corpi vascolari e le le catene fibrose; in sostanza la microcomposizione del legno.

L'esempio grafico riassume una dicotiledone eteroxila, dunque appartenente alla famiglia delle angiosperme, poco utilizzabili per gli strumenti musicali (ideali sono le conifere che però appartengono alla famiglia delle Gimnosperme) però come schema va bene lo stesso.

Osservate l'architettura della sezione: mostra una tessitura dei vari corpi che si semplificherà con il tempo, riducendosi in favore delle parti accrescitive dell'albero (DURAME E ALBURNO, parte vecchia e parte giovane dell'albero); le nuove fibre - quelle che mano mano rimpiazzano le più anziane - si aggiungono e si sostituiscono, perdono le vacuolature e gli stami, irrigidendosi in senso longitudinale; i reticoli tubiformi si allungano intorno alla lignina, che finisce per occupare tutto il parechima.

Dal terzo, quarto anno di vita, l'albero "produce" lignina. E continuerà per breve tempo anche dopo LA SEGAGIONE.

(......tutti i giovani uomini hanno praticato chi più che meno la segagione manuale....)

Questo la dice lunga sul taglio delle tavole; discutevo di questo con Marco Caroti, bravo liutaio fiorentino, che mi sta costruendo una TELE doppia spalla mancante (tipo quella di Gary Moore). Ma parliamo sopratutto di classiche e acustiche.

[b']Il taglio diventa determinante per la riuscita del strumento; tanto più si privilegia l'andamento delle catene fibrose, tanto più si acquisisce uno strumento CAPACE DI MIGLIORARE NEL TEMPO [/b](su questo argomento G.CARLETTI, Vernici in liuteria, Pavia 1985; anche G.GIORDANO, Il legno e le sue caratteristiche, Milano 1951; Idem, Tecnologia del legno, II, Torino 1983).

Una volta finita la chitarra, hai uno strumento composto da legni diversi che tuttavia proseguono una loro vita organica e reologica; si muovono e si trasformano fintanto avranno dentro acqua e ossigeno, presenze che rallentano la cristallizzazione dei reticoli, e l'asciugamento definitivo dei (o delle) tracheidi.

In una sola parola, qualcosa della struttura costitutiva del legno non ha ancora deciso da che parte stare..... avete mai fatto caso ai coloranti ed alle resine che si utilizzano in liuteria? Tutti materiali organici e vegetali, che consentono al legno una respirazione ed un movimento compatibile.. estremamente elastici, non occludenti, e sensibili alla luce ed al calore.... quante volte le nostre chitarre di pregio cambiano colore, riflessi, tinta?

Allora cos'è che fa suonare più o meno una chitarra? La qualità dei legni utilizzati per la fattura della cassa e delle catene, e la struttura del manico; tutti riscontriamo una differenza sonora notevole tra lo strumento appena ritirato e il medesimo un anno dopo.... se ben tenuto e suonato. E' il suonare che "allarga" la cassa dello strumento..... la vibrazione, che trasmessa alle catene fibrose del legno, le allarga in virtù di questa loro costitutività ancora non ben definita, le "plasma" con l'impatto e il rimbalzo delle onde sonore.

Invece l'idea di utilizzare i diffusori dello stereo mi è sempre apparsa come una gran ficata.... è proprio una gran ficata, perchè arriva dove non arriviamo noi con il nostro spennazzare o sditazzare.... bombarba le catene fibrose in modo omogeneo, le allarga armonicamente.

(continua)

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