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490r e 490t per un pulito fenderiano


guitar4choice

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Ogni opera d’arte è figlia del suo tempo... (by KANDINSKY - 1927 -)

 

Per quel che mi riguarda quoto leehook quando dice:

"La musica è sopratutto divertimento."

 

 

 

Un "grande" ha affermato di aver impiegato tutta la vita per poter dipingere e divertirsi come un bambino.

Era Picasso.

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Qui c'è anche lo stratoquone per archverb:

 

"La qual frase è quanto di più lontano esista da qualsiasi forma di avanguardia artistica, dato che cambiare e sovvertire le regole (che tra l'altro prima bisognerebbe ben conoscere) non vuol dire certo annullarle.

 

E quella frase, se male interpretata, potrebbe rappresentare un inno all'ignoranza...."

 

Questa cosa dovrebbe essere legge!

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Infatti Roy! Se si vuole mal interpretare male una frase.....

Io mi riferisco al fatto che sono esistiti i Pink Floyd,I Genesis (con Gabriel),King Crimson ecc..ecc..Voglio dire canzoni di 12 minuti,suites di una facciata, completa libertà espressiva. Anche il folk rock ha prodotto piccoli capolavori,ma è un tema troppo vasto per essere trattato qui. Non capivo i Sex Pistols all'epoca perchè stavo in realtà già invecchiando . Oggi capisco perfettamente cosa facessero. Toscanini si definiva "un'eterno principiante". Voglio dire che il Rock 'n' roll ha spazzato via molti "maestrini" dell'epoca coi loro spartitini e che credevano di sapere tutto sulla musica...Io so di non sapere,ma nel mio non sapere ho imparato e sto imparando molto. Mi spiace e non intendo offendere chi ama il propio ampli,i dischi in vinile,ma io i dischi in vinile li ho messi in cantina da un bel pezzo. Sono ingombranti e mi hanno anche rotto i c-o-g-l-i-o-n-i. Ascolto i cd,sono freddi,sono caldi? A me SEMBRA che suonino. Certo che con un finale da 3000 euro è meglio ma oggi la musica esce anche da un portatile e io che vengo dall'analogico non mi rodo di certo. Anzi mi ingegno a far suonare il tutto dentro due speaker grandi come due denti cariati. E mi diverto quando ci riesco perchè il pubblico di domani ascolterà la musica (e già lo fa) da un "altoparlante grande come 2 centesimi. Per me è più importante chi ASCOLTA comunque. Io i miei impianti ce li ho belli freschi.

I Revox,i Fostex a nastro stanno dentro all'armadio,non li rimpiango. Il fatto vero è che il pubblico poi sente due suonini fatti bene e gode come se sentisse da due casse da 4000 euro's. E chiudo

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Il fatto vero è che il pubblico poi sente due suonini fatti bene e gode come se sentisse da due casse da 4000 euro's. E chiudo

Heilà leehook ti quoto.

 

Ti quoto in quanto' date=' dalla tua chiusa, mi è parso tu abbia già formulato una plausibile risposta. Parliamone un po'.

Si tratta semplicemente di dolorosa quanto dilagante ignoranza musicale daparte dei "fruitori" del nostro tempo (ineducazione che non risparmia nessuna fascia d'età o ceto). Ma ne parlerò più avanti!

 

Se citi Toscanini, per rafforzare la tua tesi, non dovresti però omettere il conseguente relativismo culturale che separa il suo tempo (elevata competenza musicale dell'ascoltatore medio) dal nostro (ridicola - ove presente - competenza dell'ascoltatore medio, ahinoi!). Potremmo parlare, per meglio intenderci, di enologia ed enologi i quali posseggono, nel loro settoriale ventaglio linguistico, termini di un'accuratezza impressionante nel dar voce ad un certo tipo di sapore che rotea loro nella bocca e pervade le narici degustando, orpelli da intenditori alla mano, una Bottiglia . Per contro un bevitore occasionale privo di sofisticatezza ed esigenze particolari berrà soltanto del semplice vino cogliendone gli aspetti più evidenti quali il gusto (buono, cattivo, dolce o secco);il colore (rosso, rosato o bianco) e la temperatura. In fondo ad un commensale disinteressatamente inesperto si può offrire una brocca del famigerato Tavernello che presenta il colore che ci si aspetta da un rosso e dal gusto non ripugnante senza incappare in imbarazzanti gaffes e magari strappare pure un complimento.

Tutto va per il meglio, assodato che si capisca chi si ha difronte come pure le sue preferenze, ma la mia curiosità consiste nel sapere se i Signori Tavernello (se mai esistono, io non lo so) elargiscono il loro nettare ad amici e ai parenti del dì di festa, oppure se aprono il cartone sulla loro tavola solo a mezzogiorno dei giorni lavorativi o se non lo aprono affatto preferendo di gran lunga la Bottiglia degli amici del grappolo? Forse, per la Signora Tavernello, il cartone è più pratico da portare dalla credenza alla tavola rispetto alla Bottiglia oppure è più facilitata nel riporlo accanto alla pasta e lo zucchero vista la sua morfologia.

Purtroppo non lo so.

Ma forse bisogna entrare nella mente del Signor Tavernello (supponendo sia lui a dirigere l'azienda. Non me ne vogliano le femministe) e cercare di capire invece quando veste i panni del Venditore e quando invece indossa le pantofole e si annoda il tovagliolo al collo in qualità di Consumatore.

 

Ritornando a temi a noi più cari abbandonando i filari: quando Vendi la tua musica ai "disinteressatemente inesperti" è piuttosto comprensibile coniugare praticità e costi contenuti per trarne maggior profitto (senza entrare nell'àmbito etico se sia giusto o meno rendere attento il pubblico alla vastità delle possibilità timbriche oltre ai goderecci due suonini fatti bene) ma da Consumatore esperto (musicista) non dev'essere facile nutrirsi della stessa linfa.

 

 

Giusto un'osservazione di stampo accademico:

L'avversione ai maestrini saccenti con i loro spartitini è un dannoso cliché incastonato nelle teste dei fans, allora adolescenti o poco più, che ci è pervenuto proprio dagli anni '60 fino ai giorni nostri insinuando, nelle giovani leve di allora e di adesso, la superfluità di uno studio serio e della relativa proprietà del linguaggio musicale. Ci son riusciti così bene che ora la musica (e l'arte in generale) ha uno spazio irrisorio nei programmi obbligatori scolastici.

E già, sono proprio i cliché ad intorpidire l'intelletto. Almeno il "[i']Genio e Sregolatezza[/i]" del Romanticismo - XIX sec. - seppur odioso e ancora in voga non aveva nei suoi propositi "l'allergia da libro" bensì l'intento di elevare lo status di musicista a persona degna e non un semplice buffone il cui compito era sollazzare il nobile di turno per poi tornarsene in cucina con le domestiche (all'epoca, tout court, le serve!)

 

Hai citato molti gruppi della storia del Rock/Pop dell'epoca lasciando intendere che il frutto del loro lavoro non poggiasse su basi consolidate e omologate (tu ti riferivi alla scrittura se non erro). Dimmi solo una band della tua lista che non ha beneficiato dell'ala prottetrice di un maestrino scribacchino con lo spartitino e le sue regoline.

Uno su tutti: Beatles?

Beh, Sir George Martin ci resterebbe male visto che ha messo mano, sia in veste di arrangiatore (intere sezioni d'archi in Sgt. Pepper e molto altro) che di compositore (tastiera in stile barocco - XVII sec. - di In My Life e molti altri) ad una caterva di loro brani. L'appoggio di tali grandi personaggi ha contribuito massicciamente al successo dei loro "clienti" ma la storia e il mito si confondono così tanto da oscurarne, se non dimenticarne, il ruolo. È tuttavia importante ribadire, anche se ovvio, che senza la materia prima non ci sarebbe stato alcun séguito.

 

Interessante è vedere come nel tempo tutti questi grandi nomi del Rock abbiano, mestamente, imparato a scrivere la loro musica senza affidarsi alle mani dei poveretti con il farfallino. Ma il mito continua. E chi lo ferma più?!

 

 

Ave

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Quando parlavo di "maestrini" mi riferivo all'approccio da impiegato del catasto nei confronti della musica.

(diplomino,posticino,morte civile) Il rock è stato tutt'altro,un modo di vivere innanzitutto e quello stile continua a dare emozioni ancora oggi. Non sono contro lo studio di sicuro,ci mancherebbe. E' propio sulla questione approccio giocare-suonare che si gioca la partita. Qui in Italia "si suona" altrove si "gioca".

Ti pare poco? Con il rock anche gente con poca tecnica e conoscenze teoriche approssimative si è tornati a "giocare" alla musica. Quindi ognuno giochi come può con i mezzi che ha[biggrin] [biggrin]

Qui è ancora il paese triste e squallido del libro di Collodi......Il rock ha portato una ventata di freschezza....

George Martin,che era un impiegato,si è buttato a capofitto sul progetto Beatles diventandone il quinto elemento...ciao

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@arch

 

Non hai capito NULLA di quello che ho scritto' date='ma lo sapevo......[/quote']

E' possibile... [biggrin]

come potrebbe anche essere che a non capire, possa essere tu.

 

Che forse soltanto per ineducazione all'ascolto, mancanza di parametri di riferimento, attrezzature e tecniche adeguate ad un serio confronto ... e, perdonami se aggiungo, anche per inesperienza, potresti esserti fatto un'idea sbagliata forse chissà... destinata a cambiare, una volta effettuato un certo percorso.

 

Questo riguardo allo specifico. [cool]

 

Per quel che concerne invece il resto,

 

prendiamo come spunto il citato Mirò;

con il suo genio e l'immenso bagaglio delle tecniche preesistenti, è giunto alla consapevolezza e alla volontà, di scrollarsele di dosso, nel tentativo di arrivare ad una purezza priva di sovrastrutture.

 

Ora proprio un tale percorso, intellettuale, prima che artistico, sta a dimostrare il contrario di "la regola è che non ci sono regole",

Infatti non credo che un qualsiasi pittorucolo delle domenica che penserà di poter fare a meno dell'apprendimento dello studio della storia dell'arte e delle tecniche pittoriche... illudendosi dal basso della sua ignoranza di poter ripercorrere anche solo lontanamente il percorso aperto da Mirò, possa esser considerato altro che patetico.

 

Ecco perchè ritengo che la frase in questione, se non ben circonstanziata, possa dare adito a gravi. fraintendimenti.

 

Parlare poi della musica o di qualsiasi altra forma artistica soltanto in termini di gioco e di divertimento, adducendo come motivazione il termine inglese, che indica esclusivamente l'atto del suonare uno strumento... mah.... lascio a voi ragionarci su.... :-#

 

Il che non vuol dire che non vi sia una componente ludica.... ma è appunto solo una componente, e neanche sempre presente... troppi son gli artisti e musicisti che non giocavano, non si divertivano, ma si raccontavano struggendosi....

 

Certo, la mercificazione, l'abbassamento del livello culturale, la tendenza odierna a ridurre pure l'arte a "consumo", potrebbe indurre qualcuno a non cercare di ricavare altro... ma che peccato

 

 

Ultime due cose, prima di chiudere:

 

Parlando di sonorità, tecniche di registrazione e Deep Purple, consiglio la visione del DVD "Machine Head", in cui direttamente dai protagonisti, vengono descrittie le modalità e le tecniche di registrazione di alcuni loro capolavori.

Da quello si capirà come vi siano più che solide basi di conoscenze tecniche ed attrezzature tradizionali che permettono poi l'andare oltre...

altro che annullamento delle regole.

 

Ultima cosa... pensare che il rock, anche quello dei gruppi citati, pur con tutta la sua connotazione trasgressiva, abbia annullato le regole della composizione tradizionale.... è veramente quanto di più superficiale e sbagliato possa essere detto;

 

Da un punto di vista strettamente compositivo non è certo una musica trasgressiva, al contrario una musica che mediamente segue schemi abbastanza rigidi e convenzionali; nonstante i vari grandissimi Robert Fripp e soci.

La trasgressività del rock è nella "pelle"... quella dei contenuti risiede altrove; questo sempre escludendo fenomeni come Frank Zappa... che comunque non può essere certo etichettato come fenomeno esclusivamente rock....

 

Buona continuazione :-

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