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Equalizzatori vari


Rick

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potete dirmi quali sono le regolazioni per alti/medi/bassi per i vari generi (blues,Hard Rock ecc),magari anche indicando la "quantità" (es: alti 8, medi 3,bassi6)??

 

esempio:

 

Metal --> molti alti, abbastanza bassi, medi tagliati

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dipende da molti fattori.. cmq per farti un idea tipo con winamp ci sono dei preset audio.. sull'equalizzatore grafico.. osservando l'andamento riesci a impostare qualcosa che richiami quell'equalizzazione.. da quel che ricordo c'è rock..jazz..blues..

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poi dipende.. pulito o distorto.. nel primo caso un buon pulito ci fai qualunque cosa e non conta granchè l'impostazione "standard" di bassi medi e alti ... per la distorsione basta che senti una qualunque canzone di quel genere e mettersi ad impostare la distorsione in modo da avvicinarsi a quella sentita.. poi è molto personale il suono.. magari a uno piace + acuta.. l'altro + chiusa.. di per se un suono completamente standard non esiste..

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io da una parte invidio quelli che hanno iniziato in tempi in cui se avevi un ampli, una chitarra e uno o due pedalini (a esagerare), eri un dio. In effetti, senza andare a scomodare i "mostri" d'oltreoceano e oltremanica, i "nostri" Battaglia, Di Palo, Mussida, Solieri ecc., si sono creati una loro "voce" caratteristica che li distingue l'uno dall'altro proprio perchè l'approccio era "pioneristico"....quindi, sperimentazione sfruttando i mezzi (pochi) a loro disposizione all'epoca alla disperata ricerca del suono alla Hendrix o alla Clapton e cazzarola, che risultati!!!!!!!!!!!

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che due balls la asapete la mia maledetta strumentazione' date=' a memoria...

non ho pedali.

tocco...come lo definisco il tocco? leggero?peso?:-s [/quote']

il tocco è il personale ed esclusivissimo rapporto che tu hai con i due fondamentali elementi ALLA BASE DELLA EMISSIONE SONORA CHITARRISTICA: la tastiera e la corda.

Quindi la mano sinistra e la mano destra, quindi le dita sui tasti e il plettro sulle corde.

Sia Larry Carlton che Eric Johnson - due assoluti titani della chitarra, oltretutto capaci di insegnare e di esprimersi DIDATTICAMENTE, cosa RARISSIMA che generalmente ti fa capire se quello che hai davanti è un vero genio oppure uno scimmione palestrato - dedicano alcuni filmati della collana "REH VIDEO" proprio a questi fondamentali aspetti espressivi.

LA pennata è il "dialetto" del chitarrista, il modo con cui esprime le sue note..... ascolta Neil Zaza, grande plettratore, intelligente ed abile nell'usare la penna alternata alle dita sia nel canto come nella ritmica, oppure Satch, oppure ancora Malcolm Young, ritmico della madonna, che utilizza il thumb pick e le dita insieme mentre accompagna le follie di Angus.....

E il suono? ........Un mio amico, grande chitarrista, che risponde al nome di Gigi Cifarelli, sostiene che "il suono prima ce l'hai in testa".. lo disse una sera dopo un incredibile concerto a Frosinone...

Guarda Mark Knopfler... suona con le dita, e che risultati... lo riconosceresti tra un milione di altri chitarristi e come lui tanti altri..... spesso il chitarrista sottovaluta moltissimo il lavoro che si può fare "senza" chitarra, come ASCOLTARE e FARE RICERCA DI SUONI, oppure il tirare giù assoli trascrivendoli direttamente prima di metterli sulla tastiera della chitarra, oppure una cosa che mi insegnò uno dei miei maestri, Maurizio Lazzaro, che frequentai pochissimo (ero un rokkettaro cazzone) ma in modo intenso... DISEGNARE IL SOLO.

Prendere un pentagramma, scrivere gli accordi, e metterci una linea di solo utilizzando i pastelli colorati.. ogni colore corrisponde ad una plettrata, ad un suono, ad un momento INTERPRETATIVO della parte solistica.

Poi, dopo che te lo sei CANTATO nella testa, tirarlo giù sulla tastiera...... provarlo in ogni sua parte, per ore, fino alla nausea, rifare mille volte i bending, studiarne ogni sfumatura... perchè una parte solistica è ne più ne meno come un dipinto, fatto di pennellate e sfumature, tinte piene e mezze tinte, parole dette e non dette, sussurrate suggerite e nascoste.. Donato Begotti, su internet, presenta la rielaborazione di una famosissima parte solistica contenuta in un pezzo di Lucio Battisti (credo fosse "Con il nastro rosa").. a parte che io ritengo Donato - che ho avuto l'onore di conoscere personalmente - uno dei migliori chitarristi AL MONDO, per gusto, inventiva, classe tecnica e UMILTA' (elemento di discrimine fra il genio, appunto, e lo scimmione palestrato....) ma nella fattispecie dovete ascoltare in che maniera assolutamente poetica, emozionante, ricchissima e tecnicamente evoluta riarrangia il già elegantissimo solo suonato sul disco da Mr. Phil Palmer - altro gigante dell'interpretazione, famoso per i suoi legati morbidi ed incisivi: una cascata di invenzioni tecniche, di modi per arricchire e rendere VIVENTE, quasi violinistica, la tessitura già trascinante della parte.

UN altro elemento importante è l'utilizzo del volume sulla chitarra; quando studi la classica la prima cosa che ti spiegano è la differenza di volume sonoro tra pizzico, appoggio e percussione; su una chitarra elettrica tutto questo permane ma è mediato dal plettro e dal pot del volume, che come tutti sappiamo ha una sua tenuta a seconda di come viene settato l'ampli; cose primarie sono dunque la conoscenza e la comprensione APPROFONDITE dei propri mezzi strumentali (suonare TANTO con la tua chitarra e il tuo ampli, specialmente se valvolare poichè le valvole si scaldano e dopo un pò viene fuori un suono COMPLETAMENTE DIVERSO dal principio, MOOOLTO più interessante e LAVORABILE, plasmabile, POLICROMO), l'abitudine all'ascolto di SE mentre si suona, e soprattutto un utilizzo intelligente del volume, che VARIA in forma quasi CHIAROSCURALE la presenza della chitarra a seconda della performance ed in rapporto con gli altri strumenti in gioco.

E tornando a Carlton e Johnson, due maestri della "crema" valvolarem loro parlano di "posizione del plettro" in rapporto alla corda... a seconda di come lo inclini e di dove "plettri" esce un suono completamente diverso.... Steve Vai con questo sistema fa parlare e ridere la sua Ibanez su un video insieme a Dave Lee Roth.. osservate come sposta il punto di "string stretching"..... GAry Moore fa piangere la sua Les Paul straziando letteralmente le corde, come pure il mitico Reverendo Billy Gibbons che suona i suoi infernali riffs con una moneta da mezzo dollaro.

E Brian May? Altro gigante del plettraggio intelligente, abituato a suonare ad altissimo volume, dunque propenso alla plettrata soffice ma molto di punta, molto sulle corde.... pronto alla legatura, come peraltro il MOSTRO per antonomasia, il maestro dei filati e legati ALLAN HOLDSWORTH....

Rick, la pennata è quasi tutto..... ma fintanto suonerai ABBESTIA (volumi eccessivi) non te ne accorgerai mai e sarai scontento.

 

Il mio amico con il Dumble alla fine me lo ha SOLO prestato, ed è qui, davanti a me, ci ho suonato fino a 5 minuti fa..... cos'ha di eccezionale? UN attacco che non perdona, e un timbro caldo e cremoso MA DOPO MEZZ'ORA CHE SUONI.

Dopo mezz'ora....... abbiamo la pazienza di passare mezz'ora ad ASCOLTARCI mentre indaghiamo le infinite possibilità espressive della nostra LES PAUL?

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... perchè una parte solistica è ne più ne meno come un dipinto' date=' fatto di pennellate e sfumature, tinte piene e mezze tinte, parole dette e non dette, sussurrate suggerite e nascoste..

[/quote']

 

Questa frase mi ha fatto pensare subito a questo di dipinto:

 

http://www.youtube.com/watch?v=wEiyGgWt6no

 

Complimenti per la profonda e loquace esplicazione.

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spesso il chitarrista sottovaluta moltissimo il lavoro che si può fare "senza" chitarra' date=' come ASCOLTARE e FARE RICERCA DI SUONI,

[/quote']

 

quoto tutto l'intervento ma in particolare ciò!

ciò che deve passare attraverso le note è un PENSIERO, ed è quando si arriva lì che salta tutto: il genere, la chitarra, l'ampli e vi a dicendo...

 

a proposito di tocco eccone uno che amo particolarmente

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Perchè io amo questo forum e gli amici che lo frequentano? Per queste meravigliose immagini che riusciamo a condividere .. è verissimo tutto quello che dite!!! Poi, proprio RORY e Jimmy Page.. loro avevano UNA SAPIENZA, UNA CONSAPEVOLEZZA quasi dolorosa.......

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Un mio amico, grande chitarrista, che risponde al nome di Gigi Cifarelli, sostiene che "il suono prima ce l'hai in testa".. lo disse una sera dopo un incredibile concerto a Frosinone...

 

Immenso Cifa, visto in concerto più volte....mi ricordo la sua "So what....so' pien!" con molto piacere

 

 

A proposito di Jimmy Page, ieri sera mi sono beato dell'ascolto di "Since I've been loving you" su The Song remains the same in vinile, ristampa del 2007 su 4 dischi....non avevo voglia di suonare #-o

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il tocco è il personale ed esclusivissimo rapporto che tu hai con i due fondamentali elementi ALLA BASE DELLA EMISSIONE SONORA CHITARRISTICA: la tastiera e la corda.

Quindi la mano sinistra e la mano destra' date=' quindi le dita sui tasti e il plettro sulle corde.

Sia Larry Carlton che Eric Johnson - due assoluti titani della chitarra, oltretutto capaci di insegnare e di esprimersi DIDATTICAMENTE, cosa RARISSIMA che generalmente ti fa capire se quello che hai davanti è un vero genio oppure uno scimmione palestrato - dedicano alcuni filmati della collana "REH VIDEO" proprio a questi fondamentali aspetti espressivi.

LA pennata è il "dialetto" del chitarrista, il modo con cui esprime le sue note..... ascolta Neil Zaza, grande plettratore, intelligente ed abile nell'usare la penna alternata alle dita sia nel canto come nella ritmica, oppure Satch, oppure ancora Malcolm Young, ritmico della madonna, che utilizza il thumb pick e le dita insieme mentre accompagna le follie di Angus.....

E il suono? ........Un mio amico, grande chitarrista, che risponde al nome di Gigi Cifarelli, sostiene che "il suono prima ce l'hai in testa".. lo disse una sera dopo un incredibile concerto a Frosinone...

Guarda Mark Knopfler... suona con le dita, e che risultati... lo riconosceresti tra un milione di altri chitarristi e come lui tanti altri..... spesso il chitarrista sottovaluta moltissimo il lavoro che si può fare "senza" chitarra, come ASCOLTARE e FARE RICERCA DI SUONI, oppure il tirare giù assoli trascrivendoli direttamente prima di metterli sulla tastiera della chitarra, oppure una cosa che mi insegnò uno dei miei maestri, Maurizio Lazzaro, che frequentai pochissimo (ero un rokkettaro cazzone) ma in modo intenso... DISEGNARE IL SOLO.

Prendere un pentagramma, scrivere gli accordi, e metterci una linea di solo utilizzando i pastelli colorati.. ogni colore corrisponde ad una plettrata, ad un suono, ad un momento INTERPRETATIVO della parte solistica.

Poi, dopo che te lo sei CANTATO nella testa, tirarlo giù sulla tastiera...... provarlo in ogni sua parte, per ore, fino alla nausea, rifare mille volte i bending, studiarne ogni sfumatura... perchè una parte solistica è ne più ne meno come un dipinto, fatto di pennellate e sfumature, tinte piene e mezze tinte, parole dette e non dette, sussurrate suggerite e nascoste.. Donato Begotti, su internet, presenta la rielaborazione di una famosissima parte solistica contenuta in un pezzo di Lucio Battisti (credo fosse "Con il nastro rosa").. a parte che io ritengo Donato - che ho avuto l'onore di conoscere personalmente - uno dei migliori chitarristi AL MONDO, per gusto, inventiva, classe tecnica e UMILTA' (elemento di discrimine fra il genio, appunto, e lo scimmione palestrato....) ma nella fattispecie dovete ascoltare in che maniera assolutamente poetica, emozionante, ricchissima e tecnicamente evoluta riarrangia il già elegantissimo solo suonato sul disco da Mr. Phil Palmer - altro gigante dell'interpretazione, famoso per i suoi legati morbidi ed incisivi: una cascata di invenzioni tecniche, di modi per arricchire e rendere VIVENTE, quasi violinistica, la tessitura già trascinante della parte.

UN altro elemento importante è l'utilizzo del volume sulla chitarra; quando studi la classica la prima cosa che ti spiegano è la differenza di volume sonoro tra pizzico, appoggio e percussione; su una chitarra elettrica tutto questo permane ma è mediato dal plettro e dal pot del volume, che come tutti sappiamo ha una sua tenuta a seconda di come viene settato l'ampli; cose primarie sono dunque la conoscenza e la comprensione APPROFONDITE dei propri mezzi strumentali (suonare TANTO con la tua chitarra e il tuo ampli, specialmente se valvolare poichè le valvole si scaldano e dopo un pò viene fuori un suono COMPLETAMENTE DIVERSO dal principio, MOOOLTO più interessante e LAVORABILE, plasmabile, POLICROMO), l'abitudine all'ascolto di SE mentre si suona, e soprattutto un utilizzo intelligente del volume, che VARIA in forma quasi CHIAROSCURALE la presenza della chitarra a seconda della performance ed in rapporto con gli altri strumenti in gioco.

E tornando a Carlton e Johnson, due maestri della "crema" valvolarem loro parlano di "posizione del plettro" in rapporto alla corda... a seconda di come lo inclini e di dove "plettri" esce un suono completamente diverso.... Steve Vai con questo sistema fa parlare e ridere la sua Ibanez su un video insieme a Dave Lee Roth.. osservate come sposta il punto di "string stretching"..... GAry Moore fa piangere la sua Les Paul straziando letteralmente le corde, come pure il mitico Reverendo Billy Gibbons che suona i suoi infernali riffs con una moneta da mezzo dollaro.

E Brian May? Altro gigante del plettraggio intelligente, abituato a suonare ad altissimo volume, dunque propenso alla plettrata soffice ma molto di punta, molto sulle corde.... pronto alla legatura, come peraltro il MOSTRO per antonomasia, il maestro dei filati e legati ALLAN HOLDSWORTH....

Rick, la pennata è quasi tutto..... ma fintanto suonerai ABBESTIA (volumi eccessivi) non te ne accorgerai mai e sarai scontento.

 

Il mio amico con il Dumble alla fine me lo ha SOLO prestato, ed è qui, davanti a me, ci ho suonato fino a 5 minuti fa..... cos'ha di eccezionale? UN attacco che non perdona, e un timbro caldo e cremoso MA DOPO MEZZ'ORA CHE SUONI.

Dopo mezz'ora....... abbiamo la pazienza di passare mezz'ora ad ASCOLTARCI mentre indaghiamo le infinite possibilità espressive della nostra LES PAUL?

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hai ragione, ma per definire il tocco mi sembra ancora prestino...non ce l'ho pesante e delle volte il plettro lo tengo in modo che si vede la punta di mezzo cm circa...suono quasi sempre in pulito e a volume 1.7=p~

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BRAVO, così si comincia.. piano piano aumenta il volume e RIBBATTI le frasi (rifalle 200 volte piano poi aumenta il tempo.. devi sentire lo scrocchio del plettro sulla corda...... e provare in diversi punti, dal ponte in su.... SPICCICA le dita, distinguile.. dividi la frase a pezzi di due o tre note... provale separatamente poi ATTACCALE fra loro... come quando provi i Katà ( si scrive così?)

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quoto tutto l'intervento ma in particolare ciò!

ciò che deve passare attraverso le note è un PENSIERO' date=' ed è quando si arriva lì che salta tutto: il genere, la chitarra, l'ampli e vi a dicendo...

 

a proposito di tocco eccone uno che amo particolarmente

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bellissimo =P~ =P~

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e mi raccomando rick .. solo con chitarra gibson se no non puoi suonare niente [-( ..

 

ah beh' date=' per forza, ho solo l'explorer e una acustica ma non ho le corde #-o

 

@ pearly: mentre suono sento il tack del plettro contro le corde =P~

 

 

eh!eh! domani se riesco la registro...ho fatto un mix tra il live con Plant del tour "unledded" e l'originale ed è un pò che la provo...my favorite blues =P~

 

poi sono io che spammo =P~

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