Jump to content
Gibson Brands Forums

Buco nella tastiera Gibson Les Paul? (con immagini)


manadrain

Recommended Posts

No' date=' c'è stato un periodo in cui la facevano un po' di tutti i colori, compreso il trans black, un blu piuttosto scuro e anche silverburst:-k ... Sicurissimo [-(

[/quote']

 

+1

 

Quoto il fatto che fosse Trans Black e non Ebony, errore mio!

Quella blu si chiamava "Ink" ed era un azzurro scuro :-k

Link to comment
Share on other sites

  • Replies 63
  • Created
  • Last Reply
senz'offesa' date=' ma sono fatte proprio male le saldature... comunque bella chitarra, anche se preferisco quella nera o grigia della bfg[/quote']

 

....tu non hai visto quelle del basso Ibanez che ho usato prima di prendere il P!

Link to comment
Share on other sites

Strano ma vero, parlando di nodi, ne ho trovato uno, anche se microscopico in confronto a quello sulla tua BFG, appena sotto il dot del 17° tasto. Si vede appena appena:-k

Ma non mi faccio problemi assolutamente, anzi lo prendo come un segno particolare, una caratteristica tipica della mia sola chitarra, se mi spiego:-k Come al solito sapete come mi trovo a esprimermi a macchina![thumbup]

Link to comment
Share on other sites

Strano ma vero' date=' parlando di nodi, ne ho trovato uno, anche se microscopico in confronto a quello sulla tua BFG, appena sotto il dot del 17° tasto. Si vede appena appena:-k

Ma non mi faccio problemi assolutamente, anzi lo prendo come un segno particolare, una caratteristica tipica della mia sola chitarra, se mi spiego:-k Come al solito sapete come mi trovo a esprimermi a macchina![lol

 

 

 

Anche io sono contento del mio nodo :^o

Link to comment
Share on other sites

Boh' date=' secondo me è invece un bel difettone...[/quote']

Guarda, non voglio fare il guastafeste come al solito, ma contrariamente all'opinione - sempre rispettabilissima e amabile - degli altri fratres che mi hanno preceduto, concordo con Stefano sul peso del difetto.

L'ho voluto guardare bene, e si vede che ci hanno comunque messo le mani; oltretutto quello non è nemmeno un nodo, ma un "vacuolus" incluso nel legno, una sacca umida non spurgata che ha marcito il tessuto circostante.

Spesso, durante i miei post, per deformazione professionale ho usato il termine "aneurisma" del legno, ma l'aneurisma è comunque un apax pieno di fibre molli che se nell'immediato può condurre - come probabimente nel caso di Mat - ad un crash strutturale, grazie ad una conservazione intelligente e una certa attenzione - ove individuato - con il tempo può indurire, assestarsi, cristallizzare, in qualche modo giungere ad una condizione di compatibilità con l'organologia generale dello strumento. Anche nel caso del nodo puro e semplice - che è una malattia, un tumore della lignina, uno squilibrio tannico che deforma il tracheoparenchima (= l'architettura delle tracheidi e delle catene fibrose componenti il duomo ligneo) - in realtà non ci troviamo di fronte ad un problema di struttura, anzi, il contrario: la cellula xilocancerosa conclude sempre benignamente e l'integrazione nell'organico tissutale è gagliarda, solida e durevole; l'ampolla tumorale risolta diviene sempre un resistentissimo ricettacolo di fibre dure, strutturalmente compatte e molecolarmente saldate fra loro. Come per i tappeti antichi, una essenza legnosa ricca di nodosità risulta preziosa ed ambita (cfr. l'olivo, il bosso, l'ippocastano, il leccio, il cipresso con i famosi nodi a "farfalla" usato nelle migliori chitarre flamenche, lo stesso palissandro...), e nel caso delle chitarre ancora di più perchè il nodo suona di più. Poi generalmente quando si tratta di un nodo vero, anche il rimedio estetico, la "cura" cosmetica dell'imperfezione sortisce effetti inusitati, di grande bellezza e suggestione .. alla fine diviene DAVVERO un elemento di pregio.

Quando si tratta di un VERO nodo.

Ma purtroppo - secondo me, eh, mio modestissimo parere - non è il caso tuo, quello non mi sembra affatto un nodo; come anticipato, quella mi sembra una forma di xilonecrosi, oltretutto piuttosto brutta e non adeguatamente trattata alla fonte (in fabbrica).

Ma in questi ultimi anni ci hanno abituati a sorprese di ogni genere ..... e credo che abbiano appena cominciato .......

Uno strumento come il tuo non doveva neppure superare il collaudo; ma siccome sono diventati dei papponi senza scrupoli, dei gozzuti gargarozzoni insensibili ed indifferenti, imbarazzanti e volgari nel loro manovrare e contrabandare questo o quel prodotto come se fossimo tutti degli ignari deficienti; e oltretutto da sempre ostili al mercato europeo ed in particolare italiano (QUELLO CHE STANNO FACENDO A BERTOLASO la dice lunga sulla mentalità colonialista degli americani...), che invece gli scodinzola appresso anche grazie a conventicole di italici IDIOTI, musicalmente falliti ma risorti come APPASSIONATI DOPOLAVORISTI, o grazie a PREZZOLATI INCOMPETENTI che da squallide inattendibili baracchette web richiamano l'attenzione delle moltitudini peripatetiche di strimpellatori frustrati ma con lo stipendio .....

 

Orifizianti....

 

Non credo che il tuo problema andrà molto avanti, ma come qualcuno ti ha già detto, tra qualche anno potrebbe dilatarsi un poco e mostrare linee di frattura ..... da quello che ho potuto apprezzare l'hanno riempito di colla e stucco colorato.

Quello non è rosewood, e neppure palissandro malgascio; bene che ti va sarà indico (indiano) dunque asciugato artificialmente; i legni di pregio scarso quando vengono scaldati storcono le fibre, "incatenano" come si dice in gergo, in una parola seccano molto malamente.

Il tempo purtroppo non perdona.

Link to comment
Share on other sites

Guarda' date=' non voglio fare il guastafeste come al solito, ma contrariamente all'opinione - sempre rispettabilissima e amabile - degli altri fratres che mi hanno preceduto, concordo con Stefano sul peso del difetto.

L'ho voluto guardare bene, e si vede che ci hanno [b']comunque[/b] messo le mani; oltretutto quello non è nemmeno un nodo, ma un "vacuolus" incluso nel legno, una sacca umida non spurgata che ha marcito il tessuto circostante.

Spesso, durante i miei post, per deformazione professionale ho usato il termine "aneurisma" del legno, ma l'aneurisma è comunque un apax pieno di fibre molli che se nell'immediato può condurre - come probabimente nel caso di Mat - ad un crash strutturale, grazie ad una conservazione intelligente e una certa attenzione - ove individuato - con il tempo può indurire, assestarsi, cristallizzare, in qualche modo giungere ad una condizione di compatibilità con l'organologia generale dello strumento. Anche nel caso del nodo puro e semplice - che è una malattia, un tumore della lignina, uno squilibrio tannico che deforma il tracheoparenchima (= l'architettura delle tracheidi e delle catene fibrose componenti il duomo ligneo) - in realtà non ci troviamo di fronte ad un problema di struttura, anzi, il contrario: la cellula xilocancerosa conclude sempre benignamente e l'integrazione nell'organico tissutale è gagliarda, solida e durevole; l'ampolla tumorale risolta diviene sempre un resistentissimo ricettacolo di fibre dure, strutturalmente compatte e molecolarmente saldate fra loro. Come per i tappeti antichi, una essenza legnosa ricca di nodosità risulta preziosa ed ambita (cfr. l'olivo, il bosso, l'ippocastano, il leccio, il cipresso con i famosi nodi a "farfalla" usato nelle migliori chitarre flamenche, lo stesso palissandro...), e nel caso delle chitarre ancora di più perchè il nodo suona di più. Poi generalmente quando si tratta di un nodo vero, anche il rimedio estetico, la "cura" cosmetica dell'imperfezione sortisce effetti inusitati, di grande bellezza e suggestione .. alla fine diviene DAVVERO un elemento di pregio.

Quando si tratta di un VERO nodo.

Ma purtroppo - secondo me, eh, mio modestissimo parere - non è il caso tuo, quello non mi sembra affatto un nodo; come anticipato, quella mi sembra una forma di xilonecrosi, oltretutto piuttosto brutta e non adeguatamente trattata alla fonte (in fabbrica).

Ma in questi ultimi anni ci hanno abituati a sorprese di ogni genere ..... e credo che abbiano appena cominciato .......

Uno strumento come il tuo non doveva neppure superare il collaudo; ma siccome sono diventati dei papponi senza scrupoli, dei gozzuti gargarozzoni insensibili ed indifferenti, imbarazzanti e volgari nel loro manovrare e contrabandare questo o quel prodotto come se fossimo tutti degli ignari deficienti; e oltretutto da sempre ostili al mercato europeo ed in particolare italiano (QUELLO CHE STANNO FACENDO A BERTOLASO la dice lunga sulla mentalità colonialista degli americani...), che invece gli scodinzola appresso anche grazie a conventicole di italici IDIOTI, musicalmente falliti ma risorti come APPASSIONATI DOPOLAVORISTI, o grazie a PREZZOLATI INCOMPETENTI che da squallide inattendibili baracchette web richiamano l'attenzione delle moltitudini peripatetiche di strimpellatori frustrati ma con lo stipendio .....

 

Orifizianti....

 

Non credo che il tuo problema andrà molto avanti, ma come qualcuno ti ha già detto, tra qualche anno potrebbe dilatarsi un poco e mostrare linee di frattura ..... da quello che ho potuto apprezzare l'hanno riempito di colla e stucco colorato.

Quello non è rosewood, e neppure palissandro malgascio; bene che ti va sarà indico (indiano) dunque asciugato artificialmente; i legni di pregio scarso quando vengono scaldati storcono le fibre, "incatenano" come si dice in gergo, in una parola seccano molto malamente.

Il tempo purtroppo non perdona.

 

Ziocàn che papìro...

Link to comment
Share on other sites

forse ho esagerato .... volevo essere ESAURIENTE!

Eppoi ve posso di na cosa a tutti? Io me so così rotto le tartarughe di veder ste cose.

A parte quello che si racconta qui, io ne vedo in giro altre e ulteriori ....... è disgustoso.

sarei tentato di andare sabato alla boutique, dove c'è un evento con il fantomatico ADAMo - ma senza Eva, purtroppo - e rompergli un pò i CO GLI ONI ..... il fatto è che infondo sono un uomo pacifico, e oltretutto i due FABI che lavorano li sono due bravissimi ragazzi, e non mi va proprio di metterli in imbarazzo ....

Link to comment
Share on other sites

forse ho esagerato .... volevo essere ESAURIENTE!

Fabius' date=' non mi ci provo sicuramente a discutere o confutare le tue asserzioni (Dio me ne guardi... con la conoscenza e la favella che ti ritrovi correrei il serio rischio di una sistematica demolizione [biggrin) ma ti chiedo questo: guardando la foto, essendo in ogni caso una lamina di 5- 6 mm incollata al manico, secondo te,è una possibilità o un dato di fatto che a quel coso là succeda qualche sorta di esquamazione o in ogni caso rogne in futuro? Ripeto, da profano, guardando la foto mi dà la sensazione di una cosa seppur anomala, abbastanza circoscritta. Come già detto sopra, se avessi avuto io questo manico non mi sarei neanche preoccupato di quel coso (sempre come lo vedo io da foto) proprio perchè l'avrei considerato una firma particolare della pianta sul mio strumento. [biggrin] [biggrin]

 

 

09022010135i.jpg

Link to comment
Share on other sites

Anche io la penso come Mauro' date=' mi pare ( dalle foto è difficile ) un segno 'distintivo' ed accettabile, se poi non inficia la suonabilità, come pare, non me preoccuperei.

E poi teniamo conto che è una BFG, chitarra volutamente e sfacciatamente 'rude' nelle finiture.[/quote']

Ma sai che mi piace proprio. Mi sembra una roba dove ci mangia sopra un boscaiolo

Link to comment
Share on other sites

Ma sai che mi piace proprio. Mi sembra una roba dove ci mangia sopra un boscaiolo

Guarda, l'ho suonata l'estate scorsa, esattamente in quella finitura, e sinceramente mi sono pentito di non avere almeno chiesto il prezzo ( o forse per fortuna non l'ho fatto, visto che stavo comprando l'ampli ) ... diciamo che ha una suonabilità un po particolare, non sembra una Gib, ma pare più una Fender che non una Les Paul, e comunque mi ha divertito assai, specie il P90 al manico, che è il pezzo forte. La tastiera certo non è quella di una Les Paul convenzionale, ma non dico che sia peggio, è solo diversa.

Gran chitarrino ( a mio fratello non è piaciuta per niente, invece: vedi come va il mondo? Questione di gusti ).

Link to comment
Share on other sites

Fabius' date=' non mi ci provo sicuramente a discutere o confutare le tue asserzioni (Dio me ne guardi... con la conoscenza e la favella che ti ritrovi correrei il serio rischio di una sistematica demolizione #-o) ma ti chiedo questo: guardando la foto, essendo in ogni caso una lamina di 5- 6 mm incollata al manico, secondo te,è una possibilità o un dato di fatto che a quel coso là succeda qualche sorta di esquamazione o in ogni caso rogne in futuro? Ripeto, [b']da profano[/b], guardando la foto mi dà la sensazione di una cosa seppur anomala, abbastanza circoscritta. Come già detto sopra, se avessi avuto io questo manico non mi sarei neanche preoccupato di quel coso (sempre come lo vedo io da foto) proprio perchè l'avrei considerato una firma particolare della pianta sul mio strumento. :- [biggrin]

 

 

09022010135i.jpg

 

 

Invece discutiamo, mi dispiacerebe moltissimo se tu non dicessi la tua per i motivi che hai elencato ... oltretutto sei anche molto competente, hai fatto dei lavori splendidi sulle tue chitarre!!! dunque parla, per favore.

Io ho solo studiato tanto, e fatta molta pratica .. il che non avrebbe ALCUN SENSO se non fosse donato e messo a disposizione degli altri.

Fermo restando che come hai detto tu "ogni scarrafone è bello a mamma sua", e che se a lui la chitarra piace e ci suona bene, sono tutte pugnette, dico solo che l'anomalia è "rilevabile" al tatto - affossa, mi pare - reca da un lato una neoformazione di superficie aspecifica - diversa dal resto del "pelo" visibile - e infine è visibilmente reintegrata e ritoccata.

Un nodo non si sente, non è rilevato e non spatina volumetricamente; nel taglio di una tastiera il nodo è gestibile e si fa lucidare; li c'è un buco.

Link to comment
Share on other sites

Anche sulla mia studio, sulla fine della tastiera, all'altezza del 19°-20° tasto ci sono delle microscopiche crepette, ma veramente piccole... Non so se sia una caratteristica del palissandro, all'inizio mi preoccupavano assai, ma poi le ho lasciate perdere e non ci ho pensato più... Finché non ho letto l'intervento di pearly:-k

Link to comment
Share on other sites

Anche io la penso come Mauro' date=' mi pare ( dalle foto è difficile ) un segno 'distintivo' ed accettabile, se poi non inficia la suonabilità, come pare, non me preoccuperei.

E poi teniamo conto che è una BFG, chitarra volutamente e sfacciatamente 'rude' nelle finiture.[/quote']

 

Gianni, un conto è "volutamente rude nelle fiiniture", un altro invece è "il controllo qualità se n'è sbattuto le palle e l'ha lasciata passare".

 

Cioè, la BFG si differenzia per le finiture scarne, il top atipico e la configurazione dei PU, più altre cose, non per i nodi nella tastiera [biggrin]

 

Ok che può passare come segno distintivo, ma se in negozio, al momento dell'acquisto, avessero voluto appiopparmela, col cavolo che l'avrei presa!

 

PS: una 335 sbilenca anche a me farebbe girare le ventole, e molto...

 

 

(tutto imho)

Link to comment
Share on other sites

Anche sulla mia studio' date=' sulla fine della tastiera, all'altezza del 19°-20° tasto ci sono delle microscopiche crepette, ma veramente piccole... Non so se sia una caratteristica del palissandro, all'inizio mi preoccupavano assai, ma poi le ho lasciate perdere e non ci ho pensato più... Finché non ho letto l'intervento di pearly:-k [/quote']

una cosa del genere a fine tastiera ci potrebbe anche stare .... non vuoi buttare una stecca di palissandro fallata, la tagli in modo che le parti discutibili vadano fuori della aree di intervento ricorrente ... ma qui hanno proprio ragionato strano tanto che potremmo anche noi ragionarci un pò su .... comincio a credere che questi abbiano del legname scarso da smaltire....

Link to comment
Share on other sites

Archived

This topic is now archived and is closed to further replies.


×
×
  • Create New...