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Nuova 2010 Les Paul Standard


Sanz92

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Diciamo che il point-to-point incide sulla sonorità perchè l'adozione di questa filosofia (normalmente associata anche alla estrema qualità dei pochi componenti usati) impedisce, negli spazi classici di un ampli, di realizzare strutture troppo complesse e arzigogolate poi "penalizzanti" dal punto di vista sonoro.

 

Diciamo che produce un beneficio indiretto.... [biggrin]

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Diciamo che il point-to-point incide sulla sonorità perchè l'adozione di questa filosofia (normalmente associata anche alla estrema qualità dei pochi componenti usati) impedisce' date=' negli spazi classici di un ampli, di realizzare strutture troppo complesse e arzigogolate poi "penalizzanti" dal punto di vista sonoro.

[/quote']

 

Stavolta sono io ad essere in disaccordo.

 

Il PTP è esistito semplicemente perché negli anni '50-60 i PCB non esistevano. Guarda caso, Leo Fender quando ha progettato gli ampli Music Man a partire dal 1974 li ha usati senza troppi patemi. Sicuramente un ampli PTP ha dalla sua una più semplice rapidità di intervento all'interno dello chassis in caso di sostituzione di un componente, mentre il PCB consente, oltre che una maggiore densità di elementi, anche una più facile diagnostica da parte dei tecnici forniti di strumenti di laboratorio(insomma, si sa dove mettere i terminali dell'oscilloscopio...). Detto questo un ampli suonerà bene indipendentemente dall'una o dall'altra tecnica utilizzata, se il progetto e l'ingegnerizzazione è fatto bene.

 

Comunque siamo OT [biggrin]

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Quel che dici è vero... a patto che sia ingegnerizzato bene... ma come dicevo l'occasione fa l'uomo ladro!

 

Un ampli come un MarkV non sarebbe realizzabile in point to point... oppure costerebbe una follia come anche il road king. Tra l'altro il fatto di avere componenti elettrici a strettissimo contatto con piste molto ravvicinate di per se non è elemento qualificante per un concetto di "ben ingegnerizzato".

 

Non a caso gli ampli più venerati al mondo in termini di timbro sono i Plexi, Bassman, JCM800, Mark I, SLO... tutti ampli dall'architettura semplicissima, pochi componenti, spesso monocanale e soprattutto dotati di un grande suono.

 

Detto questo non vuol dire che un JVM o una Triple Rectifier suonino male... intendiamoci... se però devo spendere oltre 2K€ per un ampli sicuramente non compro quelli! [biggrin]

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Beh' date=' anche tra i marchi da te citati gli esempi si sprecano.

 

Fender serie VM e G-Dec, Marshall serie JMD, Mesa Mark V... Ossia tutte le novità plurimpremiate degli ultimi 2 anni che con il "point-to-point"(che a dire il vero non incide niente con la sonorità...) c'entrano ben poco.[/quote']

 

 

E' vero che ho citato quei marchi, ma non intendevo certo gli ampli che dici tu...

Ripeto, ognuno ha i suoi gusti, ma non mi puoi dire che il fender G-DEC o VM sono ampli “acclamati”… e nemmeno il Marshall JMD se per questo

Io intendo ad, esempio:

Marshall Plexi, JCM800, Bluesbreaker, e perchè no il JCM900 che ultimamente stà venendo rivalutato…

Fender Twin, Delux Reverb, o perchè no Blues Junior…

Vox AC30…

Peavey Classic 30

Mesa Dual Rectifier

Kock Twintone

Lombardi LC8

Orange Tiny Terror

Mesa Subway Rocket

soldano atomic 16

Ecc…

 

Con tutto il rispetto, visto che ogni prodotto è comunque degno, non ho mai visto un professionista suonare live con un G-DEC…

Gli ampli da te citati sono sicuramente degni di rispetto, ma non credo che rappresentino gli “oggetti del desiderio” di ogni chitarrista…

E non lo dico con snobbismo sai, in quanto io ho anche un Roland Cube30, che in rapporto al suo costo è sicuramente un ampli valido.

 

Riguardo al point -to-point quello che dici è una tua idea, ma il discorso di scegliere l’uso di una PCB piuttosto che un cablaggio piu’ classico spesso è fatto solamente per una riduzione di costi di produzione. E comunque gli ampli da me citati non sono certo tutti point-to-point, anzi…

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Quel che dici è vero... a patto che sia ingegnerizzato bene... ma come dicevo l'occasione fa l'uomo ladro!

 

Un ampli come un MarkV non sarebbe realizzabile in point to point... oppure costerebbe una follia come anche il road king. Tra l'altro il fatto di avere componenti elettrici a strettissimo contatto con piste molto ravvicinate di per se non è elemento qualificante per un concetto di "ben ingegnerizzato".

 

Non a caso gli ampli più venerati al mondo in termini di timbro sono i Plexi' date=' Bassman, JCM800, Mark I, SLO... tutti ampli dall'architettura semplicissima, pochi componenti, spesso monocanale e soprattutto dotati di un grande suono.

 

Detto questo non vuol dire che un JVM o una Triple Rectifier suonino male... intendiamoci... se però devo spendere oltre 2K€ per un ampli sicuramente non compro quelli! [biggrin

 

 

 

concordo su tutto.

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Mi pare che si stia saltando un po' di palo in frasca: si sta parlando di trend di mercato o di quali siano gli ampli più "suonati" da 50 anni a questa parte? [biggrin]

 

Il Marshall JMD ha vinto di recente il MiPA Award 2010. Stesso discorso per gli ampli digitali da basso di TC Electronic. Analoghi premi per i plugins di emulazione di amplificatori di Native Instruments o IK Multimedia.

 

Quella che è la richiesta principale del mercato è avere l'integrazione massima fra tecnologia valvolare, effettistica digitale e sistemi di HD recording. Si vuole offrire al chitarrista con molte idee e pochi danari un'intera tavolozza di timbri - più o meno accurati - che consentano di avere una versatilità sconosciuta fino a pochi anni fa partendo dalla fase di produzione del suono alla fase di finalizzazione su disco, e le aziende che operano nel settore(giustamente, visto che devono campare) inseguono questo filone che è evidentissimo per chi segue un po' il mercato. Se poi ognuno preferisce - ed ha i mezzi per - riempirsi la casa di ampli boutique, si accomodi pure: non mi pare che i Marshall JCM o i Fender Deluxe Reissue(con cui ho avuto una pessima esperienza) siano stati improvvisamente messi fuori produzione...

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Scusate la mia ignoranza' date=' ma non è che mamma Gibson vuole "STANDARDizzare" le varie robot,df e dt? (premetto che non ho nulla di male contro le chitarre citate anzi!)[/quote']

 

Vedo in questa ultima evoluzione della prima "robot" un sottile ma importante riposizionamento della strategia commeriale di Gibson: Mentre le altre generazioni di "robot" erano ultrapubblicizzate per le loro caratteristiche "futuristiche", stavolta tengono un basso profilo nel comunicare le tecnologie, semai più focalizzati nel convincere che è una Standard, con maggiori capacità espressive e d'impiego.

 

In sintesi, non vedo molta differenza tecnologica dalla Dark Fire o dalla Dusk Tiger, solo che stavolta è meno enfatizzata.

 

Il dato di fatto è che Gibson continua ad investire in questa generazione di strumenti, probabilmente ancora in perdita dal punto di vista commerciale, ma sicuramente in attivo nel creare nuove sensibilità verso strumenti che vedremo sempre più frequentemente.

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Bof' date=' è inutile che parli.. Non mi piacciono sti mezzi computer[/quote']

 

ma, scusatemi... io non ho mai seguito e non mi sono mai informato troppo su 'ste dark fire e dusk tiger etc ma da quello che ho capito comunque fanno solo ciò che la tua chitarra potrebbe fare già potenzialmente no? accordano differentemente, splittano i PU, li sommano in fase e controfase, etc. e quindi in pratica ti permettono di sfruttare al massimo le potenziali intrinseche della chitarra no? qual'è il problema? [cool] non sei obbligato ad usare equalizzatori che modificano il suono no?

non comprendo questa "ostilità"... poi se non la vuoi non la compri e tanti saluti e se dovessero diventare effettivamente così le future standard dovrebbero anche venderle al prezzo da standard (per ovvie logiche di mercato) e allora ben venga! tanto se non vuoi usarla l'elettronica la lasci lì!

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Questione di punti di vista, ovviamente… se parliamo di registrazione, intesa soprattutto come home recording, a me sembra invece che le richieste di mercato siano di avere un amplificatore con un buon suono di base senza troppi ammennicoli vari, soprattutto per uso domestico e per registrare appunto, dimostrato dal fatto che tutte i brand hanno messo in commercio piccoli ampli monocanale valvolari con potenza ridotta ma grande personalità e qualità:

Marshall class 5

Vox AC4, Nightrain

Orange AD5, Tiny Terror

Fender Champ

Matchless Baby

Peavey JSX e Royal8

Hiwatt (non ricordo il modello, 5W)

Cicognani Brutus

Brunetti Singleman

Gibson GA5

Blackstar

Blackheart

E la lista sarebbe ancora lunga… alla faccia dell’innovazione digitale.

 

Lo stesso, per tornare all’oggetto del topic, vale per le chitarre. E’ giusto che Gibson investa in ricerca, è però anche vero che le richieste del mercato sono orientate sul classico, prova ne è il boom che ha il custom shop con le varie reissue, ed è da li, oltre che dalle varie standard, traditional, studio, ecc… che Gibson guadagna, non certo dalla vendita di 400 chitarre “tecnologiche”…

Ma come ho detto, è giusto che ognuno possa scegliere quel che piu’ gli piace.

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La discussione diventa francamente stancante e sterile.

 

A me non interessa fare la lista della spesa. Se qualcuno è curioso a proposito, si vada a rivedere le press releases dei vari brand negli ultimi 3 anni e si faccia un'idea. Se non è ancora soddisfatto, si vada a controllare come si è evoluto il "sistema-chitarra"(ovvero tutto quello che ruota attorno allo strumento) negli ultimi vent'anni.

 

La frase sul Custom Shop non credo di averla capita, perché se l'avessi capita nel modo in cui l'ho fatto sarebbe incommentabile.

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La discussione diventa francamente stancante e sterile.

 

A me non interessa fare la lista della spesa. Se qualcuno è curioso a proposito' date=' si vada a rivedere le press releases dei vari brand negli ultimi 3 anni e si faccia un'idea. Se non è ancora soddisfatto, si vada a controllare come si è evoluto il "sistema-chitarra"(ovvero tutto quello che ruota attorno allo strumento) negli ultimi vent'anni.

 

La frase sul Custom Shop non credo di averla capita, perché se l'avessi capita nel modo in cui l'ho fatto sarebbe incommentabile.[/quote']

senza offesa ma a me sembra chiara e anche abbastanza veritiera la frase del custom shop,non capisco cosa c'è di incommentabile.

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Te lo spiego io perché è incommentabile.

 

Portare come esempio di "trend-setting" l'esperienza del Custom Shop, che per sua stessa missione e obiettivo produce strumenti da collezione in piccoli numeri o che comunque hanno un rapporto di vendite con i cugini di Gibson USA di 1 contro 10 o 20 è fuorviante e per nulla veritiero. E' come dire che la produzione di Ferrari determina il mercato dell'auto e le sue tendenze. Poi che ci siano periodi in cui le chitarre del Custom Shop siano più apprezzate ed altri meno ci sta tutto - d'altronde le mode esistono anche in questo settore - ma stiamo pur sempre parlando di numeri piccoli, che rimangono piccoli anche a distanza di 20 anni.

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ma' date=' scusatemi... io non ho mai seguito e non mi sono mai informato troppo su 'ste dark fire e dusk tiger etc ma da quello che ho capito comunque fanno solo ciò che la tua chitarra potrebbe fare già potenzialmente no? accordano differentemente, splittano i PU, li sommano in fase e controfase, etc. e quindi in pratica ti permettono di sfruttare al massimo le potenziali intrinseche della chitarra no? qual'è il problema? [biggrin non sei obbligato ad usare equalizzatori che modificano il suono no?

non comprendo questa "ostilità"... poi se non la vuoi non la compri e tanti saluti e se dovessero diventare effettivamente così le future standard dovrebbero anche venderle al prezzo da standard (per ovvie logiche di mercato) e allora ben venga! tanto se non vuoi usarla l'elettronica la lasci lì!

 

 

Non mi piacciono primo perchè implementano tutte robe elettroniche (vedi accordatori, modifiche suono varie etc), secondo hanno un'estetica raccapricciante (imho eh, non me ne vogliano i possessori) che non mi piace, dal ponte apposito alle colorazioni.

 

Questa poi porta il nome Standard, che di Standard non ha NIENTE.

 

L'elettronica la posso lasciar lì, ma ciò non toglie che C'E'.

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Questa poi porta il nome Standard' date=' che di Standard non ha NIENTE.[/quote']

 

caro Rick, ti faccio una domanda:

che cosa indica il nome "Standard"?

 

Come la LP Standard è divenuta "Standard"

 

leggiti quest'interessante articolo che ti spiega l'origine dell'appellativo "Standard"...

ebbene, l'appellativo è nato per distinguere la finitura 'burst dalla precedente Goldtop...il mito della "Standard" si è creato negli anni proprio a seguito di questa differenza ma in seguito con "Standard" si è indicato tutta una produzione di serie che prevedeva anche LP con finitura nera, In Wine Red e addirittura in Goldtop: come vedi l'originario senso di Standard=burst nel corso degli anni è SCOMPARSO!

 

a voler fare il fiscale e a ben vedere la nuova ROBOT proposta, si presenta proprio in quella finitura a cui originariamente si dava l'appellativo di "Standard"!!!

e oltretutto invece, oggi alle riproduzioni fedeli di quei modelli che allora venivano chiamate "Standard" non ci si riferisce come tali ma bensì si utilizza la dicitura REISSUE!

 

tutto questo per dire cosa?

 

che tutto questo scandalo di fronte all'utilizzo di una dicitura ha veramente poco senso...

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caro Rick' date=' ti faccio una domanda:

che cosa indica il nome "Standard"?

 

Come la LP Standard è divenuta "Standard"

 

leggiti quest'interessante articolo che ti spiega l'origine dell'appellativo "Standard"...

ebbene, l'appellativo è nato per distinguere la finitura 'burst dalla precedente Goldtop...il mito della "Standard" si è creato negli anni proprio a seguito di questa differenza ma in seguito con "Standard" si è indicato tutta una produzione di serie che prevedeva anche LP con finitura nera, In Wine Red e addirittura in Goldtop: come vedi l'originario senso di Standard=burst nel corso degli anni è SCOMPARSO!

 

a voler fare il fiscale e a ben vedere la nuova ROBOT proposta, si presenta proprio in quella finitura a cui originariamente si dava l'appellativo di "Standard"!!!

e oltretutto invece, oggi alle riproduzioni fedeli di quei modelli che allora venivano chiamate "Standard" non ci si riferisce come tali ma bensì si utilizza la dicitura REISSUE!

 

tutto questo per dire cosa?

 

che tutto questo scandalo di fronte all'utilizzo di una dicitura ha veramente poco senso...

 

Giusta e legittima osservazione, Michele, però...come erano, a livello strutturale e componentistico, le Standard (o le Goldtop, Wine Red ed Ebony) negli anni '60/'50?

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Guest Slash_II
Giusta e legittima osservazione' date=' Michele, però...come erano, a livello strutturale e componentistico, le Standard (o le Goldtop, Wine Red ed Ebony) negli anni '60/'50?[/quote']

 

non si possono comparare le nuove alle vecchie, perchè se a quei tempi avessero avuto la tecnologia di ora (vedi chiavette che si girano da sole, camaleon tone, ecc) stai tranquillo che l'avrebbero messo per avere una chitarra all'avanguardia, a quei tempi gli humbucker erano il massimo, l'ultima cosa uscita, la novità!

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non si possono comparare le nuove alle vecchie' date=' perchè se a quei tempi avessero avuto la tecnologia di ora (vedi chiavette che si girano da sole, camaleon tone, ecc) stai tranquillo che l'avrebbero messo per avere una chitarra all'avanguardia, a quei tempi gli humbucker erano il massimo, l'ultima cosa uscita, la novità![/quote']

 

sto provando ad immaginarmi chet atkins con una dark fire... ^___^

 

comunque, credo che alla fine, sia solo un fatto di apertura mentale, michele ha detto una bella cosa ed ha spiegato nel modo piu semplice credo, anche i termini in cui Gibson (o Peavy [biggrin]) sta guardando avanti..

Io penso che se Gibson avesse "diviso" come ha fatto per Gibson USA e Custom Shop, aggiungendovi una voce del tipo, checàzzoneso, "Tecnology Series", non ci saremmo poi così scandalizzati, e lo dico da amante del "vecchio stile" eh.

E' vero che è una questione di gusti personali, ma se ci penso (parlo per me, poi ditemi se vi rivedete in questa cosa) ciò che mi può incutere un certo tra virgolette "fastidio", è immaginarmi che un giorno tutto il Vecchio Testamento di casa Gibson finisca in secondo piano, per lasciare spazio alle nuove tecnologie...e da amante proprio di quell'epoca e dei suoi prodotti, ammetto di provare un certo disagio, cosa che, SICURAMENTE se avessero (magari la faranno!) aggiunto una terza produzione chiamandola come ho scritto sopra o comunque similmente tale, chi come me avesse provato queste sensazioni, si sentirebbe meno "infastidito" (anche se voglio precisare che ora come ora, rispetto ad un anno fa, non ne sono per nulla più infastidito, anzi...ben venga tutta sta tecnologia)

 

Alla fine, penso che si riduca un pò tutto a questo...

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Nitro, infatti non ha senso.

 

Quello che si intende dire e' fondamentalmente questo: le chitarre Robot sono chitarre NORMALI con qualcosa in piu'. A chi non interessa quel qualcosa in piu' rimangono comunque le produzioni standard. Ma una chitarra Robot non e' ne' menomata ne' tantomeno costringe il chitarrista a fare qualcosa di diverso da cio' che si e' sempre fatto da 50 anni.

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beh non ci vedo nulla da "cascare dalle nuvole " .. cioè .. se uno cerca una chitarra che faccia anche delle cose in + .. se la piglia .. chi non gliene frega niente si piglia altro .. non vedo il motivo del "polverone" sinceramente .. mica obbligano a compare le chitarre .. o che so io " da ora in poi le chitarre saranno tutte fatte così "

 

e per uscire dal coro ... se la dark fire ci fosse in versione " normale " ( esteticamente parlando ) non mi sarebbe dispiaciuta..

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