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EPIPHONE O STUDIO?


bagalo

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Eccomi qua.....Ho provato proprio oggi pom una Orville Les Paul.....una studio del 96...e una nuova epi ultra 2...beh che vi devo dire ragazzi, sarà perchè anni fa ho avuto una strato, sarà perchè uso solitamente 2 chitarre classiche ma a me quel pick up dai suoni acustici della ultra 2 mi piace parecchio e provato con un bottleneck mi ha fatto una bella impressione...Io mi sa che mi ci butto. Qualcuno per favore... ( come dicono nei matrimoni) parli ora o taccia per sempre.. Ciao e grazie per i consigl[cool] [biggrin] i che verrano

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Quoto NItro!

Prendila al volo, se ti piace... Parlando vista l'esperienza di qualcuno qui sul forum, fai bene attenzione e controlla che la chitarra sia a posto, e non abbia particolari difetti. Ricorda infatti che una volta venduta la chitarra, il venditore difficilmente si dimostrerà gentile e disponibile quando tu dovevi ancora comprarla:-k .

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+1

 

ed aggiungo' date=' ma io sono uno fissato, se devi prendere una les paul prendi la Gibson Studio oppure qualche copia tipo Orville Burny ESP , io sinceramente di epi ne ho provate poche e l'unica che sarei curioso di provare è la Casinò perchè dalle altre ho sempre avuto brutte impressioni.

 

Una domanda per Pearly:

Parli di un periodo dove la epi costruiva bene, togliendo il periodo tra le due guerre mondiali, mi saprestri indicare gli anni esatti? la mia prima epi è stata una SG del 1988-89....un compensto con manico avvitato terrificante...insuonabile, l'unica epi di cui mi ricordo le sensazioni come fosse oggi per quanto sono state traumatiche, forse peggiore della Les Paul della Ibanez in multistrato di cartone

 

[/quote']

Scusate ma devo rispondere.

Quella del manico che mostra Mauro sono cascami industriali di legno e affini, pressati e compattati; una cosa fecale, fuor d'ogni discussione. Oltretutto anche pericolosa perchè non sappiamo con cosa l'abbiano associata, ne cosa la tenga insieme. Insisto su queste cose perchè un paio di anni fa ho fatto commissione per la 626 di un importante ospedale romano, e occupandomi di materiali non potete immaginare come tornavo a casa la sera: a dire, se la prendono con l'amianto, e noi ci laviamo i denti con il vetro e la silice sintetizzata, ci merendiamo con residui di acetone e ci facciamo lo shampoo con il PEG (polietilenglicole) e la formaldeide.

Tornano al manico mostrato da Mauro, quello stesso materiale l'ho incontrato per la prima volta nel 2001, in una Stratocaster bianco latte molto strana, che mi portò una mia amica; indagai e venni a sapere che ce n'erano svariate in giro ........ la strato non suonava nonostante avesse su dei PU tutto sommato decenti (marcati fender, evidentemente non americani, ma rispondenti al tocco). Fu interessante quando l'aprimmo .... dentro allo scasso - interamente foderato di stagnola stile domopak - sul fondo della cassa, la stagnola recava strani ghirigori, forme disegni sgorbi colorati, non si capiva ..... con un bisturi incisi di lato e venne via una scheggia tipo parmiggiano che scoprì la parte sottostante ..... sotto alla stagnola c'era una superficie non carteggiata ne abbassata, verniciata alla bruta dalla quale sporgevano filamenti tipo VERMICULITE (non so se avete presente) e gli angoli della scheggia manifestavano chiaramente trattarsi di cartone pressato e COLLATO.

Da quel giorno la disillusione si impadronì di me. Buffo, eh? Me potevano toccà tutto, la Roma, mi madre, il partito, pure Heidegger, Charlotte Rampling, Woody Allen e mia moglie, tiè ........ ma le chitarre no. Invece a 42 anni uno scopre che qualcuno te lo infila da lì ....

E sempre da quel giorno ho cominciato ad assistere alla proliferazione di farlocchi cinesi, dappertutto; non voglio litigare con mamma Gibson, ne tantomeno con l'amico Luca, che è persona squisita, quindi glisserò su quanto da me verificato - da quel giorno a ieri, praticamente - in qualità di studioso, analista e perito di xilosupporti e legni di pregio.

Tuttavia, dopo il noioso preambolo, vorrei precisare che:

- me pare di essere stato uno che il discorso delle copie colte Gibson l'ha tirato fuori più volte, ritenendomi discreto conoscitore delle medesime, oltre che di PU in generale; dunque é FUORI DISCUSSIONE (ma neanche proprio a perderci del tempo a parlarne) che se trovi una ORVILLE, una TOKAI, una FERNANDES, una BURNY, una ARIA PRO II, una YAMAHA, una NAVIGATOR, una BACCHUS, una EDWARDS, e anche una FUIJEN (ma un pò meno una GRECO, non sono curatissime), SOTTO I 1000 (MILLE) iuros te la devi ACCATTARE immediatamente. Perchè quelle sono ACCHiAPPATE da veri collezionisti; va da se che te la devi provare, QUESTO E' SACROSANTO. Però in linea generale, e nella maggior parte dei casi, sono proprio acchiappate. E più sono vecchie e meglio è; anche se l'anzianità non vale per le Edwards, che rappresentano veramente l'ultima frontiera del giapp TRADIZIONALE di qualità; adesso si è fusa con la ESP e non so se continuerà la produzione delle copie ........

- altra cosa. Le studio sono ottime chitarre, specialmente quelle anni '90; i modelli con la tastiera in ebano fanno veramente faville ... non costano nulla, suonano da dio, e comunque sono soldi ben spesi perchè stiamo parlando di GIBSON, dunque di piccoli ma solidi investimenti. Su questo penso che non possa proprio pioverci, anche se il discorso ingenera puzzetta sotto a naso. Tuttavia, a mio avviso, con le studio successive all'anno 2000 bisogna andare cauti, perchè perchè perchè ....... i crauti son quella cosa ..... dunque personalmente tra una Studio anni '90 e una bella copia japu anni '80 - primi '90, io sceglierei la II; perchè le copie japu SONO VERO VINTAGE DI QUALITA', recano un maggior tasso di cura costruttiva, sono nettamente superiori come materiali, suonano TANTO E BENE - quasi sempre PU GIBSON o DUNCAN, e comunque cosette molto fini - e a mio avviso tengono il prezzo più di una Studio, che comunque - per quanto buona - appartiene sempre ad una fascia produttiva minore.

- Epiphone e Epi sono la stessa cosa: Epi nasce come linea economica della epiphone già dalla fine degli anni '80. Relativamente alla qualità Epiphone vorrei precisare che le Epiphone del periodo coreano (SAMICK, 1988-2002 circa) non facevano affatto schifo (considera che le maneggiavano dal vivo e presumibilmente anche in privato parecchi musicisti anche di primo piano come gli OASIS i BLUR, i Kula Shecker, i Mortals, i DONOTS, e altri giovani rokketari e metallari.. tanto "accie" non dovevano essere.

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quoto,e soprattutto ringrazio Pearly per avermi fatto conoscere queste super copie....me ne sono acchiappate 2,una Burny LP custom e una Fernandes Tele,e posso garantire che non hanno niente in meno delle originali...

 

P.S.:Pearly,pero' secondo me dovresti ricrederti sulle Greco:ne ho viste e provate qualcuna,mi sono un po' iformato sulle varie serie,e ci sono dei modelli di qualche annata che secondo me sono tra le migliori copie delle LP insieme alle Orville by Gibson e Tokai

(soprattutto quelle dei primi 80, le serie che hanno la "o" aperta del logo "Greco")

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anche se l'anzianità non vale per le Edwards' date=' che rappresentano veramente l'ultima frontiera del giapp TRADIZIONALE di qualità;

[/quote']

 

Fabio, ce l'ho sulle ginocchia e la sto a ninnà... Me pare che sia sempre stata mia. Frìgna, chiàgne, ride, ùrla e me fa morì[blink]

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poi non dimentichiamo che per quasi 50 anni Epiphone è stata parte integrante del marchio Gibson. Quindi può degnamente fregiarsi di una nobilissima tradizione di luteria acustica ed elettrica, anche propria. Sia le Epiphone della fase americana, che quelle del periodo coreano SAMICK sono chitarre di tutto rispetto; dell'intermezzo giapponese - pochi anni, tra il '70 e i primi '80 - purtroppo esiste poco, e introvabile; però posso riferire che più volte, durante le mie peregrinazioni statunitensi, ho sentito parlare di alcune chitarre acustiche e semiacustiche epiphone del periodo giapponese come di strumenti esteticamente poco attraenti ma acusticamente molto validi, e c'è da supporre che proprio per questo motivo la gente se li tiene ben stretti. Beh, più volte Pat Metheny riferisce, durante le sue interviste, di possedere un paio di chitarre acustiche epiphone degli anni '70 (....) che il so liuaio, Linda Manzer, gli ha vietato tassativamente di prestare in giro!

Io possiedo una epiphone Les Paul del '91, con un manico pazzesco e un top molto ben curato, che suona in un modo IMBARAZZANTE ........ perchè non può essere? D'altronde nel periodo SAMICK erano supervisionati da tecnici della GIBSON, questo è noto.

Concludo dicendo che la rovina della Epiphone - come sarà pure per la Gibson CARI SIGNORI, perchè io me l'aspetto da un giorno all'altro, ammesso e non concesso che non sia già così da un pezzo - è stata l'apertura nei primi anni del 2000 (non mi ricordo esattamente quando) dello stabilimento cinese.

Da lì, dall'imbarbarimento commerciale, l'IMBASTARDIMENTO, il tradimento e la abiura delle proprie memoriali qualitative radici, la EPIPHONE del buon greco di cui non ricordo il nome, ha iniziato la discesa nell'anonimo inferno del giallo nulla.

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quoto' date='e soprattutto ringrazio Pearly per avermi fatto conoscere queste super copie....me ne sono acchiappate 2,una Burny LP custom e una Fernandes Tele,e posso garantire che non hanno niente in meno delle originali...

 

P.S.:Pearly,pero' secondo me dovresti ricrederti sulle Greco:ne ho viste e provate qualcuna,mi sono un po' iformato sulle varie serie,e ci sono dei modelli di qualche annata che secondo me sono tra le migliori copie delle LP insieme alle Orville by Gibson e Tokai

(soprattutto quelle dei primi 80, le serie che hanno la "o" aperta del logo "Greco")

[/quote']

NUlla da dire, però devi sempre controllare gli inlays del manico, che spesso "escono" e creano problemi ... questa cosa me la fece notare ALNICO e come al solito CI COLSE .......ANTIPATICONE!!!!!!!

Grande SAMU!!!!

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