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Jumpy Guitar

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Si, va bene pearly, capisco tutto quello che hai scritto…però cosa c’entra con il test in questione?

Cos’è che vuoi dire di fondo, che il legno conta molto di più di quello che quel test vuol far credere?

È chiaro che un PU a seconda del supporto dove è posizionato non suona mai in maniera esattamente identica, ma il punto non è questo…. per avere un certo tipo di suono conta di più avere il supporto adatto o il PU giusto? Oppure detta in altro modo: in un’elettrica cos’è che definisce la timbrica del suono in maniera prevalente, il supporto o il PU?

Secondo te, se voglio il suono di una LP del ’59 mi ci avvicino di più avendo il corpo della LP del ’59 ma con dei single coil o con dei PAF del ’59 su un pezzo di compensato?

Siamo d’accordo che in nessuno dei due casi avrò quel tipo di suono… ma quale sarà più simile?

Io sono più giovane di te e di conseguenza suono anche da meno tempo...questo non vuol dire che io sia uno sprovveduto…che di differenze ce ne sono lo sento anch’io, ma in tutta sincerità mai e poi mai sarei stato in grado di dire dal semplice ascolto che la seconda traccia era ricavata da un pezzo di compensato…te l’hai sentito al volo?cavoli, tanto di cappello e buon per te…io continuo a pensare però che il 99,9% dei chitarristi (esperti e non) che faranno il test non indovineranno esattamente come non avrei indovinato io….

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giusto! e dire che pensavo alle Deluxe di un certo Townshend.... =D>

Ecco' date=' sulle Deluxe la finitura gold mi piace..... non so perchè,io generalmente non vado pazzo per le chitarre dorate (apparte che le trovo tamarre, ma hanno anche loro un certo fascino) ma una deluxe gold con mini humbucker la prenderei volentieri, ancora meglio se -burst o wine red però =P~

[/quote']

Pensa che a metà degli anni settanta, quantomeno dalle mie parti ai confini dell'impero, la LP deluxe era sostanzialmente identificata con la sola finitura gold tanto da essere comunemente denominata sic et simpliciter "les paul oro".

=P~

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Non vorrei monopolizzare il topic' date=' però vorrei commentare: si Drift, ho letto tutto e ho "sentito"; tra l'altro conoscevo quel sito - molti fratres lo conoscono e qualcuno pure vi è attivamente coinvolto - tuttavia RIBADISCO la mia opinione; che sarà da vecchio sclerotico vagamente affetto da temporanee demenze senili, ma avendo dedicato una vita allo studio del legno con qualche seppur minuscolo risultato - non sarei dove sono pur con tutto il mio rammarico per il pietoso stato in cui versano le istituzioni scientifiche e di ricerca in Italia - consentitemi, permettetemi di dubitare e non essere d'accordo.

In prima istanza perchè:

- ho studiato musica quando ero ragazzo, ho cominciato a 8 anni e ho finito a 16 prendendomi il vecchio diploma di "setticlavio" (il famoso sesto anno con cui diventavi maestro di musica nelle scuole, giusta la oramai superata riforma Misasi), ho avuto qualche insegnante, tra cui Nerina Poltronieri, ma sopratutto Padre Raffaele Preite, l'organista della Cappella Sistina, che ci "sentiva" molto bene; memorabili le sue lezioni sui rivolti e la scomposizione delle armoniche (eseguite in contesto pratico al pianoforte a coda e sull'organo a canne nella chiesa di S.Maria in Via a Roma). tutti coloro i quali hanno seguito quelle lezioni - e ne vedo ancora qualcuno - hanno imparato a scomporre e riconoscere un suono qualsiasi, anche quello dello sciacquone del cesso.

- so perfettamente di suscitare antipatie perchè sembra sempre che sò tutto io, invece non è così e sopratutto in questo caso: le differenze SI SENTONO, e come!! Esiste una scienza che si chiama "Reologia", giovane disciplina che studia le trasformazioni dei materiali e le mutazioni dei medesimi se in rapporto con altri, documenta e referenzia lo "status" di materiali soggetti a "curve" biometriche anche paradossali..

- il legno è un materiale eccellente per i coefficienti di assorbimento e remissione di QUALUNQUE sollecitazione, anche vettoriale; fisicamente è un protagonista, e in natura partecipa a processi basali anche biogenetici. Ma de che stamo a parlà? A parte il fatto che solo un idiota può pensare che quello che vale per le chitarre acustiche e/o classiche possa valere anche per una chitarra elettrica, per duemila EVIDENTI motivi,,, ma perchè una cassa acustica risuona? Perchè è costruita per riflettere il suono, seppure un legno cavo qualunque comunque risuonerebbe.

- in realtà anche una palanca di castagno alta due metri e larga 50 cm. se la sbatti per terra suona "a campanone" come diceva mio nonno che faceva il restauratore del legno ..... le fibre, i tracheidi, le spongie compositive del legno contengono acqua ossigeno carbonati tannini una marea di bioforme vive che scorrono nel parenchima vivente e ne costituiscono i filamenti le stanze le volte la struttura...... quando il legno secca, cioè CEDE ACQUA e si asciuga, i reticoli costitutivi si assestano e viene fuori lelemento sistemico dell'insieme, le sue capacità, tra cui "come" trasmette" il suono. Ogni essenza lignea ha il suo modo;

- il PU è un microfono.. poggiate un microfono su una superficie dura e provate a parlarci sopra dall'altro capo, a qualche metro di distanza dal MIC....

- metti un PU floating su una semiacustica, poi montaci un PU fisso, nello stesso punto..... ma senza andare tanto lontano, metti il classico Humb sulla strato al posto del singolo al bridge....... suona come su una Les Paul?

- poi, ridicoli, il TOTO LEGNO...... tutti ad atteggiarrsi a grandi CONOSCITORI (1 posto FRassino: suono delicato retrogusto amaro boquet fruttato.... MA V A F F A N C U L O !!!!) Andatevi a cercare la Gibson "the Paul", solid body interamente in noce (1978-1982), provatela sui bassi, e fatevi due risate.......

Uno dei motivi per cui non frequento più ACCORDO e siti affini è perchè non amo chi vuole mandare le cose secondo i propri tiramenti - per cui c'è sempre chi è di moda e chi no. TRoppe voci, troppe opinioni, sopratutto pochissima onestà intellettuale e maturità nell'esprimere le proprie opinioni. [/quote']

 

 

E io che non vedo l'ora e torno a casa di corsa dal lavoro per vedere la seconda puntata di PERLIGEITSDALLAS e mi trovo sto papiro pieno di robe che non ci capisco un'ostrega...

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Si' date=' va bene pearly, capisco tutto quello che hai scritto…però cosa c’entra con il test in questione?

Cos’è che vuoi dire di fondo, che il legno conta molto di più di quello che quel test vuol far credere?

È chiaro che un PU a seconda del supporto dove è posizionato non suona mai in maniera esattamente identica, ma il punto non è questo…. per avere un certo tipo di suono conta di più avere il supporto adatto o il PU giusto? Oppure detta in altro modo: in un’elettrica cos’è che definisce la timbrica del suono in maniera prevalente, il supporto o il PU?

Secondo te, se voglio il suono di una LP del ’59 mi ci avvicino di più avendo il corpo della LP del ’59 ma con dei single coil o con dei PAF del ’59 su un pezzo di compensato?

Siamo d’accordo che in nessuno dei due casi avrò quel tipo di suono… ma quale sarà più simile?

Io sono più giovane di te e di conseguenza suono anche da meno tempo...questo non vuol dire che io sia uno sprovveduto…che di differenze ce ne sono lo sento anch’io, ma in tutta sincerità mai e poi mai sarei stato in grado di dire dal semplice ascolto che la seconda traccia era ricavata da un pezzo di compensato…te l’hai sentito al volo?cavoli, tanto di cappello e buon per te…io continuo a pensare però che il 99,9% dei chitarristi (esperti e non) che faranno il test non indovineranno esattamente come non avrei indovinato io….

[/quote']

 

Michele, ti posso dire una cosa? Secondo me quella è UNA registrazione sola proposta tre volte; il pezzo di compensato non è stato ne suonato ne tantomeno registrato. Poi non c'entra essere più vecchi o più giovani..... è solo una questione di orecchio e di gusto personale.

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poi un'altra cosa. Molti luitai hanno queste "mezze" chitarre per provare i PU..... ne ho una anch'io, buttata in cantina e fatta con un manico Melody e una specie di "slitta" di compensato per inserire direttamente e provare PU; ce l'ho perchè colleziono PU da quando ho cominciato a suonare... considera che ne ho più di 400 (singoli, Humb, a tre bobine, piezo, e altre cose).

Considera pure che ho la macchinetta "Alembique" per avvolgerli, perchè in un certo periodo li ho anche costruiti, oltre che riparati..... smontati, provati, analizzati a CENTINAIA.

Sui PU ritengo di poter parlare; per questo ti dico (e lo dico anche all'amico Drift) il blind test si fa con la chitarra in mano o davanti a uno che suona DAL VIVO. Non attraverso un PC in rete. con i suoni scadenti e la qualità peggio, tutto manipolato e manipolabile....

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E concludo: smontare o smembrare una Les Paul, o comunque uno strumento vintage che ha venti o trent'anni ed è sempre stato "chiuso" in una routine di utilizzo "controllata" e ripetitiva, che è invecchiata "BENE", bella secca e STAGIONATA, e che suona... è il peggior errore che si possa fare. Per quello che dicevi, Michele: il legno è FONDAMENTALE per il suono del PU, CHE essendo un microfono, VIBRA con il suo supporto.

Anche il PU invecchia; la cera si ritira, le spire si ossidano, smagnetizzano, impastano..... guarda i single coil delle Fender anni '60.... ne ho una qui davanti a me adesso....... ne ho parlato in un post qualche giorno, la sto rimettendo in sesto....... i PU sono smagnetizzati, rugginosi, tutti storti.... però devi sentire come suonano!! Avevo provato gli stessi PU su un'altra Strato dell'86 che ho.... nulla a che vedere con quello che ho sentito poco fa.

Ma non lo posso registrare così, con un PC, perchè non sarà mai la stessa cosa....

Certo, esistono dei PU flosofali, che suonano anche sul cartone.... certo, gli EMG, i MAGNETICS, i BARTOLINI, i BILL LAWRENCE, certi di Marzio; in generale tutti i PU attivi, o quelli passivi "sovralimentati" (sovra avvolti); ma si sente che manca la base... eppoi prova a pomparli..... li senti proprio il VUOTO.

Una buona chitarra di legno massello anche giovane, con un PU anche mediocre, farà sempre la sua figura; ma non il contrario.

ricordo le fender cinesi.. giravano intorno al 2000, 2001....... non suonavano, semplicemente.

La Les Paul del '59 di Billy Gibbons - per l'appunto Pearlygates, che io adoro ed è il più bel suono io abbia mai sentito uscire da una chitarra - ha una storia.... non si può ridurre la visceralità del rapporto che lega il chitarrista al suo strumento in un esercizo matematico, una formula, un sample.

Sono le mani che fanno il suono, e non l'ho certo detto io...!!!

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E concludo: smontare o smembrare una Les Paul' date=' o comunque uno strumento vintage che ha venti o trent'anni ed è sempre stato "chiuso" in una routine di utilizzo "controllata" e ripetitiva, che è invecchiata "BENE", bella secca e STAGIONATA, e che suona... è il peggior errore che si possa fare. Per quello che dicevi, Michele: il legno è FONDAMENTALE per il suono del PU, CHE essendo un microfono, VIBRA con il suo supporto.

Anche il PU invecchia; la cera si ritira, le spire si ossidano, smagnetizzano, impastano..... guarda i single coil delle Fender anni '60.... ne ho una qui davanti a me adesso....... ne ho parlato in un post qualche giorno, la sto rimettendo in sesto....... i PU sono smagnetizzati, rugginosi, tutti storti.... però devi sentire come suonano!! Avevo provato gli stessi PU su un'altra Strato dell'86 che ho.... nulla a che vedere con quello che ho sentito poco fa.

Ma non lo posso registrare così, con un PC, perchè non sarà mai la stessa cosa....

Certo, esistono dei PU flosofali, che suonano anche sul cartone.... certo, gli EMG, i MAGNETICS, i BARTOLINI, i BILL LAWRENCE, certi di Marzio; in generale tutti i PU attivi, o quelli passivi "sovralimentati" (sovra avvolti); ma si sente che manca la base... eppoi prova a pomparli..... li senti proprio il VUOTO.

Una buona chitarra di legno massello anche giovane, con un PU anche mediocre, farà sempre la sua figura; ma non il contrario.

ricordo le fender cinesi.. giravano intorno al 2000, 2001....... non suonavano, semplicemente.

La Les Paul del '59 di Billy Gibbons - per l'appunto Pearlygates, che io adoro ed è il più bel suono io abbia mai sentito uscire da una chitarra - ha una storia.... non si può ridurre la visceralità del rapporto che lega il chitarrista al suo strumento in un esercizo matematico, una formula, un sample.

[b']Sono le mani che fanno il suono, e non l'ho certo detto io...!!! [/b]

 

su questo non c'è dubbio e mi trovi perfettamente d'accordo!!!

come anche sul resto: una chitarra del '59 oggi ha un determinato tipo di suono che è il risultato di tutta la sua storia a partire dalla componentistica fino alla stagionatura e all'inecchiamento del PU...su questo non ci piove e siamo d'accordo!così come sono d'accordo anche quando fai notare giustamente che un PU vibra col suo supporto...niente da dire...

rimane però la questione di fondo di quantificare e dare un peso a tutti questi effetti: dato che anche tu sei un'ingegnere come me, capisci bene che questo è un fatto che non può essere messo in secondo piano nelle nostre conversazioni. (l'effetto della combustione del carbone con cui si fa il barbue-cue, pur contribuendo al riscaldamento globale della terra, non può essere paragonato all'effetto prodotto dalle centinaia di centrali che bruciano carbone per produrre l'elettricità)

il problema rimane quello: quanto incide in % il PU e quanto tutto il resto sulla timbrica finale di uno strumento?

io intuitivamente, senza aver fatto nessuna analisi quantitativa diretta, ma basandomi solo sulla mia esperienza da pseudo-chitarrista mi trovo abbastanza d'accordo con chi sostiene (studi più o meno credibili e dettagliati) che il rapporto non sia inferiore a 90% PU e 10% tutto il resto.

questo non significa svilire quel 10%, perchè anzi come ho già detto è vero che è proprio ed esclusivamente quella piccola fetta che mi influenza nelle preferenze.

Spero di essere stato abbastanza chiaro in modo da non generare incomprensioni!;-)

saluti Pearly!:-)

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su questo non c'è dubbio e mi trovi perfettamente d'accordo!!!

come anche sul resto: una chitarra del '59 oggi ha un determinato tipo di suono che è il risultato di tutta la sua storia a partire dalla componentistica fino alla stagionatura e all'inecchiamento del PU...su questo non ci piove e siamo d'accordo!così come sono d'accordo anche quando fai notare giustamente che un PU vibra col suo supporto...niente da dire...

rimane però la questione di fondo di quantificare e dare un peso a tutti questi effetti: dato che anche tu sei un'ingegnere come me' date=' capisci bene che questo è un fatto che non può essere messo in secondo piano nelle nostre conversazioni. (l'effetto della combustione del carbone con cui si fa il barbue-cue, pur contribuendo al riscaldamento globale della terra, non può essere paragonato all'effetto prodotto dalle centinaia di centrali che bruciano carbone per produrre l'elettricità)

il problema rimane quello: quanto incide in % il PU e quanto tutto il resto sulla timbrica finale di uno strumento?

io intuitivamente, senza aver fatto nessuna analisi quantitativa diretta, ma basandomi solo sulla mia esperienza da pseudo-chitarrista mi trovo abbastanza d'accordo con chi sostiene (studi più o meno credibili e dettagliati) che il rapporto non sia inferiore a 90% PU e 10% tutto il resto.

questo non significa svilire quel 10%, perchè anzi come ho già detto è vero che è proprio ed esclusivamente quella piccola fetta che mi influenza nelle preferenze.

Spero di essere stato abbastanza chiaro in modo da non generare incomprensioni!;-)

saluti Pearly!:-)[/quote']

 

Guarda Michele, per me è SEMPRE un piacere scambiare opinioni con persone appassionate e competenti, c'è sempre da imparare.

L'idea che mi sono fatto è molto simile alla tua. anche se quando mi attacco al TWIN, e suono pulito al manico, o con tutti e due i PU, credo che quel 10 % sia in realtà un 20, e forse - in alcune semi hollow - anche un buon 30.

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su questo non c'è dubbio e mi trovi perfettamente d'accordo!!!

come anche sul resto: una chitarra del '59 oggi ha un determinato tipo di suono che è il risultato di tutta la sua storia a partire dalla componentistica fino alla stagionatura e all'inecchiamento del PU...su questo non ci piove e siamo d'accordo!così come sono d'accordo anche quando fai notare giustamente che un PU vibra col suo supporto...niente da dire...

rimane però la questione di fondo di quantificare e dare un peso a tutti questi effetti: dato che anche tu sei un'ingegnere come me' date=' capisci bene che questo è un fatto che non può essere messo in secondo piano nelle nostre conversazioni. (l'effetto della combustione del carbone con cui si fa il barbue-cue, pur contribuendo al riscaldamento globale della terra, non può essere paragonato all'effetto prodotto dalle centinaia di centrali che bruciano carbone per produrre l'elettricità)

il problema rimane quello: quanto incide in % il PU e quanto tutto il resto sulla timbrica finale di uno strumento?

io intuitivamente, senza aver fatto nessuna analisi quantitativa diretta, ma basandomi solo sulla mia esperienza da pseudo-chitarrista mi trovo abbastanza d'accordo con chi sostiene (studi più o meno credibili e dettagliati) che il rapporto non sia inferiore a 90% PU e 10% tutto il resto.

questo non significa svilire quel 10%, perchè anzi come ho già detto è vero che è proprio ed esclusivamente quella piccola fetta che mi influenza nelle preferenze.

Spero di essere stato abbastanza chiaro in modo da non generare incomprensioni!;-)

saluti Pearly!:-)[/quote']

 

 

allora se è davvero così e il resto è solo il 10 per cento....considerando che in quel 10 % c'è un 8 % uguale(le differenze fra le les paul come i buchini o altre cose simili saranno complessivamente il 20 % che in quel 10 che dici tu sarebbe in pratica nel totele il 2%, spero mi stiate seguendo...), vuol dire che influisce solo il 2% tutto ciò che ci fanno pagare fior di quattrini, e quindi vuol dire che nella mia classic se metto pick up e elettronica della '59 deve per forza suonare identica visto che con il tuo ragionamento non potrebbe essere altrimenti.....ma sono convinto che non è così perchè in quel caso le chitarre con pick identici dovrebbero suonare identiche e che le case produttrici giocano su tutto il resto e nascondono il segreto del suono solo nell elettronica che non vendono separatamenter perchè altrimenti prenderemmo le epi e le faremmo suonare come les paul( se è solo un 10%, e per di più sul totale quindi scenderemmo anche qui al 3/4 massimo), ma non è così...non può essere così,

tutto l insieme di legni, tasti, pesi, vernici, paletta, hardware, corde, sono molto di più....per me il 40%....impossibile rilegare in un ragonamento matematico ,,,,c'è qualcosa che ci sfugge... di indimostrabile....ma c'è molto di più.....

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Guarda Michele' date=' per me è SEMPRE un piacere scambiare opinioni con persone appassionate e competenti, c'è sempre da imparare.

L'idea che mi sono fatto è molto simile alla tua. anche se quando mi attacco al TWIN, e suono pulito al manico, o con tutti e due i PU, credo che quel 10 % sia in realtà un 20, e forse - in alcune semi hollow - anche un buon 30.

 

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e allora siamo perfettamente d'accordo!!!:-)

nella mia testa quel 10-20 o 30% che sia, quando suono (ho anche io un fantastico TWIN!!!!) diventa addirittura 70%, 80 e forse anche 100%!!!

alla fine come dici giustamente te, la musica non può essere ridotta a un freddo e distaccato calcolo razionale!

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povero abate rosso....

Immi mi sarei aspettato qualche commento più addolorato di un semplice "povero abete rosso....." :D

Wah raga sentite qua se a settembre 2010 riesco per l'ammissione al 5° anno di conservatorio mi ha promesso di comprarmi la moto che voglio io.....il che significherebbe Kawasaki Ninja ZX-6R rigorosamente blu......ihihhihi

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Immi mi sarei aspettato qualche commento più addolorato di un semplice "povero abete rosso....." [-X

eheheh no no, non sono un purista in tal senso. Ho una visione dissacratoria della musica, la vedo come "materiale" reinventabile nel tempo (bisogna però vedere/sapere come farlo) considerandola come puro sollazzo e godimento fruibile in qualsiasi stile. Epicuro mi fa un baffo!

 

...abete rosso...ma che è na pianta?

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Pensa che a metà degli anni settanta' date=' quantomeno dalle mie parti ai confini dell'impero, la LP deluxe era sostanzialmente identificata con la sola finitura gold tanto da essere comunemente denominata sic et simpliciter "les paul oro".

:-k [/quote']

 

Vero!!!!!!

Les Paul Oro era praticamente sinonimo di De Luxe

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e allora siamo perfettamente d'accordo!!!:-)

nella mia testa quel 10-20 o 30% che sia' date=' quando suono (ho anche io un fantastico TWIN!!!!) diventa addirittura 70%, 80 e forse anche 100%!!!

alla fine come dici giustamente te, la musica non può essere ridotta a un freddo e distaccato calcolo razionale!

[/quote']

 

E vi dirò di più: aggiungerei una mia osservazione "empirica" (che poi ho verificato con alcuni analisi spettrali trovando clamorosa conferma) il PU crea un campo magnetico, e si scalda.... non arriva a temperature paradossali, ma "guadagna" sensibilmente; il minimo che possa fare è trasmettere calore al supporto..... vi risparmio il modellino matematico, ma capite da soli che c'è SOSTANZA per discutere!!!! Io ho una delle mie LEs Paul che OVUNQUE venga attaccata - dal cubetto al Twin o al Mesa - dopo circa un quarto d'ora CAMBIA letteralmente suono, quasi si aprisse..... basta suonarla insistentemente sui bassi.

Ma non è necessario essere TESLA per verificare un fatto fisico sostanzialmente banale, logico, intuitivo..... per questo non capisco proprio come si possano fare dei test come quello..

in realtà è quel test a non essere scientifico. Ma poi fatto da uno che costruisce PU... i latini dicevano "Cicero pro domo sua" ... almeno sta zitto e non lo dire.

E' chiaro che si diventa ACIDI e comincia lo sclero ........ e se vi dicessi che in una chitarra con il manico avvitato è proprio il manico a risultare fondamentale per il suono? Provate la differenza tra una Strato manico in palissandro ed una sorella con il manico in acero..... siamo al livello di almeno 1/2 tacca 1/2 sul volume dell'ampli!!! Ah già, adesso qualcuno potrebbe dire che per le chitarre con il manico avvitato è diverso ...... allora provate a montare un Humb (anche un DiMarzio) DIRETTAMENTE su una placchetta di ottone e avvitare il tutto nello scalmo di una solid body.... attaccate e ascoltate......

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Si parlava di legni e pickups, percentuali di influenza ecc. Non amo la discussione in questo campo, dove la scienza corre così rasente alla soggettività e me ne tengo a parte, di solito. Cerco, piuttosto di fregare informazioni preziose a chi mette a disposizione sapienza ed esperienza. Però l'altra sera mi è successo questo. Ho preso in mano la Explorer dopo un buon mese e mezzo di ferma. Uscita da zero da due pezzi di mogano Kaya e uno di ebano, hardware tutto per quanto possibile originale (Classic, CST, Tune-o-matic ecc.), otto mesi fa circa dalla cantina. Ero sbalordito di ciò che avevo in mano ma la conferma me l'ha data mio fratello: "càspita, è un'altra chitarra!". Infatti mi sono trovato il timbro più brillante e il sustain da LPC. La chitarra nel tempo sta diventando "chitarra" e sta prendendo la sua collocazione perchè il mogano si sta modificando e adattando alla sua nuova funzione. Conclusione: legno, legno buono che asciuga, invecchia, si adegua, sposa colle e vernici e generosamente mette le sue fibre a disposizione di chi vi associa acciai vibranti su calamite avide per dare forma sonora ai suoi sogni. Che in parole povere vuol dire: sto cacchio che è solo il picap che fa la musica... e che capperi!

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Immi mi sarei aspettato qualche commento più addolorato di un semplice "povero abete rosso....." =P~

Wah raga sentite qua se a settembre 2010 riesco per l'ammissione al 5° anno di conservatorio mi ha promesso di comprarmi la moto che voglio io.....il che significherebbe Kawasaki Ninja ZX-6R rigorosamente blu......ihihhihi

 

le kawasaki sono rigorosamente verdi fluo ;)

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