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Gibson Cafè IX - Closed


Prince Malagant

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Ascò Giù, personalmente non sono convinto che il sustain aumenta più i vitoni sporgono in lunghezza da top a TP-bridge (cioè come dici tu tenere alti i vitoni aumenta il sustain) ma proprio il contrario, come non condivido che tenere le barre filettate del ABR ben immerse nel top smorzi le vibrazioni. Nel caso del TP alto poi sono convinto che si guadagni qualcosa non per i vitoni alti ma perchè l'angolo della corda che si crea sul saddle è minore e le linee di forza che attraversano l'acciaio della corda sono meno dispaiate (non è il termine giusto ma non mi viene). Non capisco poi a cosa ti riferisci quando dici alzare lo stopbar e puoi abbassare l'ABR che se per ABR intendi il ponte, non capisco come puoi abbassarlo se il setup lo richiedesse a quell'altezza. Ma forse ho capito male io :)

Caro Mauro

ti scrivo

cosi' mi distraggo un po'

.......

;)

IMHO

il vitone fuori dal body ha un'elasticita' maggiore rispetto a quando e' totalmente avvitato nella boccola perche' per buona parte della sua lunghezza e' libero da essa; questa elasticita' concorre ad allungare la fase di "vibrazione" della corda ed ad ammorbidire la "caduta", ergo, aumenta il sustain. Ovviamente la densita' del legno mantiene la sua importanza, ma non e' esclusiva agli effetti del sustain

Quando il vitone e' totalmente avvitato nella sua boccola la lunghezza della fase di "vibrazione" e' determinata solo dalla densita' del legno del body in quanto il vitone non ha piu' elasticita' ed ha solo la funzione meccanica di trattenere in sede lo stopbar. Si, attraverso il vitone passa la vibrazione della corda per arrivare sino al legno, ma non vi e' l'influenza dell'elasticita' del vitone stesso per il motivo sopra scritto

 

Andiamo per gradi altrimenti vado in loop

 

Circa la egolazione in altezza dell'ABR sono stato troppo sintetico

Si si la sua altezza e' vincolata a quella del setup che si vuole avere

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Mi sa che stiamo andando di fantasia. Parliamo dei vitoni ( in genere li chiamiamo così ) del TP oppure delle viti di sostegno del ponte?

Se così, quindi, più fuoriescono dal body e più aumenterebbe il sustain? E per un ponte posato tipo jazzbox allora? Sustain ridicolo?

Se invece parliamo dell'altezza del TP concordo con il pard. Ho anche io la convinzione che il sustain vada a giovarsi di un minor angolo di attacco delle corde rispetto alle selle, e che non sia solo il fatto del TP alto in se stesso a fare la sua parte.

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Fammi capire: hai scavato un buco dentro la chitarra ed hai posto l'apposita sonda all'interno di tale buco, ripetendo la misurazione n volte(a parità di condizioni) ed applicando un qualsiasi metodo statistico per ridurre l'intervallo di errore?

No Matteo, il BDL5800 permette di effettuare indagini non distruttive fino ad una profondita' di 3,5 cm essendo dotato (tra le altre sonde che ha) anche di un "terminale a bulbo"; basta appoggiarlo sulla superfice in analisi e lui legge diversi valori tra cui anche la percentuale di umidita' relativa ed assoluta

Volendo si possono usare i puntali (astine schermate sul corpo ma non in punta) facendole passare nei vani di scorrimento dei fili dei pu

In ultimo si possono impiegare gli spilli facendoli penetrare nello spessore del body nel vano pt, nel vano dei pu, nel vano dello switch

In poche parole il Protimeter 5800 (piu' sonde varie) permette di testare approfonditamente anche una chitarra

Non volevo fare accademia, ma anche con la termocamera si puo' svolgere un'indagine approfondita all'uopo

 

Sono tutte strumentazioni che ho tenuto acasa e che usavo ai tempi delle consulenze legali

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Mi sa che stiamo andando di fantasia. Parliamo dei vitoni ( in genere li chiamiamo così ) del TP oppure delle viti di sostegno del ponte?

Se così, quindi, più fuoriescono dal body e più aumenterebbe il sustain? E per un ponte posato tipo jazzbox allora? Sustain ridicolo?

Se invece parliamo dell'altezza del TP concordo con il pard. Ho anche io la convinzione che il sustain vada a giovarsi di un minor angolo di attacco delle corde rispetto alle selle, e che non sia solo il fatto del TP alto in se stesso a fare la sua parte.

Gianni, anche se ho parlato dei vitoni del TP analogo discorso vale per le viti del ponte (ma in misura minore)

E' ovvio che NON si puo' pensare che i vitoni piu' sono fuori e piu' diano sustain per il semplice motivo che debbono comunque svolgere anche una funzione meccanica di tenuta dei pezzi e che oltre ad una certa altezza inficierebbero la regolazione dell'action

Il ponte tipo jazzbox ha senzaltro il suo sustain, ma non puo' essere migliorato cosi' come e' possibile fare con il TP+vitoni, tutto qui

Ci ho studiato sopra parecchio, ho fatto prove e controprove prima di farmi queste idee; pero' sono qui piu' che disponibile a rimettere tutto in discussione

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Guarda sulla percentuale d'acqua nel legno non c'e' da discutere... l'acqua c'e' e' basta

Tempo fa un tipo l'ho invitato a casa mia, ho preso il Protimeter BDL5800 (sul web si capisce cos'e') ho testato diverse chitarre davanti alui e dopo che ha visto la misurazioni si e' messo la coda in mezzo alle gambe ed e' tornato a casa ad occhi bassi

 

Mi fa solo piacere trovare qualcuno che condivida la mia opinione iniziale. Dico iniziale perché, brevemente, la discussione sul thread "consiglio prima Gibson" ad un certo punto ha dirottato sull'incidenza che la "massa" (peso) di una chitarra ha sulle caratteristiche sonore e qualitative in generale dello strumento. In sostanza, il regno di noi animali "chitarristi" si divide grosso modo in due categorie (da quello che ne è venuto fuori): chi è favorevole al "più pesa più suona" e chi è favorevole al "più è leggera e meglio suona" (leggero e pesante sono termini assolutamente relativi: fatto 4 kg il peso medio di una Les Paul, molto maggiore sarebbe dai 4,5 in su e viceversa...).

Quindi me ne sono uscito con l'umidità dei legni per legittimare che meno pesante=più stagionata, più qualità, ecc... ed a quanto pare avevo detto una cag...a! In effetti, ragionandoci meglio le differenze in massa tra le varie Les Paul non possono giustificarsi solo nel contenuto d'acqua...

 

Ritengo comunque di appartenere alla seconda categoria anche se, come sempre e mai ripetuto abbastanza, il "suona meglio o peggio" sta nelle orecchie di ascolta...

 

 

Attendo la scomunica di Mauro, Gianni e Archverb (di cui al momento mi sfugge il nome [biggrin]).

 

P.s.: ultimamente le analogie ecclesiatiche/clericali mi vengono spontanee, mah [confused]

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...il regno di noi animali "chitarristi" si divide grosso modo in due categorie (da quello che ne è venuto fuori): chi è favorevole al "più pesa più suona" e chi è favorevole al "più è leggera e meglio suona"...

Meno male che hai scritto "grosso modo", altrimenti, trovandomi assolutamente fuori da entrambe le categorie e rimanendo persino infastidito da tali classificazioni, avrei pensato di non essere più un chitarrista. [sneaky]

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Meno male che hai scritto "grosso modo", altrimenti, trovandomi assolutamente fuori da entrambe le categorie e rimanendo persino infastidito da tali classificazioni, avrei pensato di non essere più un chitarrista. [sneaky]

 

A volte interpreto male il tono di alcuni post e spero che questo sia uno di quei casi. Primo non è mia intenzione infastidire nessuno, se è successo me ne scuso ma è accidentale. Secondo il presente spazio è intitolato Gibson Cafè IX e non Gibson Fight Club IX, altrimenti avrei partecipato con altro spirito...

Segue il fatto che la mia era una semplificazione estrema per illustrare la discussione già avvenuta a Giulio e come tale va presa (al limite ci si può offendere per il termine "animale" ma va da sé che si tratta anche qui di una caricatura e di sicuro non volevo dare dell'animale a nessuno...).

 

Seguo volentieri questo forum perché vi partecipano persone nel complesso giudiziose, disponibili e cortesi, ma a volte rimango un pochino perplesso sull'eccessiva "serietà" e sensibilità con cui vengono accolti certi post, quasi fossero un tabù...

 

Come previsto la prima scomunica è arrivata e, a parte la scontata prevedibilità del fatto, posso se non altro "classificarti", sempre che non te ne dispiaccia eccessivamente, come persona estremamente suscettibile (fino a prova contraria, of course).

 

P.S.: non necessariamente "suscettibile" è un difetto o una virtù [sneaky]

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Meno male che hai scritto "grosso modo", altrimenti, trovandomi assolutamente fuori da entrambe le categorie e rimanendo persino infastidito da tali classificazioni, avrei pensato di non essere più un chitarrista. [sneaky]

Beh Ermanno, manco io mi ritrovo in queste categorie, anzi, io non sono proprio in nessuna categoria... e mi Sto arrivando! pure in buona compagnia

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Mi fa solo piacere trovare qualcuno che condivida la mia opinione iniziale. Dico iniziale perché, brevemente, la discussione sul thread "consiglio prima Gibson" ad un certo punto ha dirottato sull'incidenza che la "massa" (peso) di una chitarra ha sulle caratteristiche sonore e qualitative in generale dello strumento. In sostanza, il regno di noi animali "chitarristi" si divide grosso modo in due categorie (da quello che ne è venuto fuori): chi è favorevole al "più pesa più suona" e chi è favorevole al "più è leggera e meglio suona" (leggero e pesante sono termini assolutamente relativi: fatto 4 kg il peso medio di una Les Paul, molto maggiore sarebbe dai 4,5 in su e viceversa...).

Quindi me ne sono uscito con l'umidità dei legni per legittimare che meno pesante=più stagionata, più qualità, ecc... ed a quanto pare avevo detto una cag...a! In effetti, ragionandoci meglio le differenze in massa tra le varie Les Paul non possono giustificarsi solo nel contenuto d'acqua...

 

Ritengo comunque di appartenere alla seconda categoria anche se, come sempre e mai ripetuto abbastanza, il "suona meglio o peggio" sta nelle orecchie di ascolta...

 

 

Attendo la scomunica di Mauro, Gianni e Archverb (di cui al momento mi sfugge il nome [biggrin]).

 

P.s.: ultimamente le analogie ecclesiatiche/clericali mi vengono spontanee, mah [confused]

Diego, ALT, io dico solo che nel legno di una chitarra c'e' acqua e resina e vorrei vedere come si puo' sostenere il contrario (ho trovato acqua in una trave di PitchPine dell'epoca dei Dogi Genovesi... '500 !!!)

 

Che per suonare bene debba pesare tanto o pesare poco mai l'ho detto e mai lo direi

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Beh Ermanno, manco io mi ritrovo in queste categorie, anzi, io non sono proprio in nessuna categoria...

Su questo non avevo dubbi, visto che in genere parli basandoti sulle tue dirette esperienze. Poi magari dici un sacco di boiate però... viva la faccia [biggrin]

 

@Diego: Dai, lasciamo stare tabù, serietà, sensibilità, scomuniche, visto che ad infastidirmi sono le classificazioni "da bar dello sport" [biggrin], non certo le persone. [wink]

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Diego, ALT, io dico solo che nel legno di una chitarra c'e' acqua e resina e vorrei vedere come si puo' sostenere il contrario (ho trovato acqua in una trave di PitchPine dell'epoca dei Dogi Genovesi... '500 !!!)

 

Che per suonare bene debba pesare tanto o pesare poco mai l'ho detto e mai lo direi

 

e io non ho mai detto che tu lo abbia detto... Sempre nello stesso post ho affermato che é chiaro che ci sia acqua perché appunto è praticamente impossibile trovare qualcosa di anidro in natura...

tuttavia vengo continuamente frainteso quindi deve essere un problema mio...

 

see ya

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Come noto io non sono uno smanettone sui set up delle chitarre, anzi..

Detto questo, stavo osservando le mie due R9 - tutte e due settate dal medesimo liutaio- e ho notato che mentre una ha i pickup "sprofondati" nei mounting rings e con le viti dei poli che sbordano con diverse livellature, l'altra ha i pick up che escono dai rings ma i poli sono omogeni e a filo cover.

Da qui nasce la mia curiosità su questa diversità e in generale la domanda su come vadano regolati i singoli poli.

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No Matteo, il BDL5800 permette di effettuare indagini non distruttive fino ad una profondita' di 3,5 cm essendo dotato (tra le altre sonde che ha) anche di un "terminale a bulbo"; basta appoggiarlo sulla superfice in analisi e lui legge diversi valori tra cui anche la percentuale di umidita' relativa ed assoluta.

 

Per pura curiosità ho provato a consultare il manuale di codesto apparecchio e l'unico modo per svolgere prove significative che quantifichino la percentuale di umidità del legno di una chitarra è quello di usare l'apposita sonda affogandola nel legno stesso. Ogni altra misurazione(appoggiare sulla superficie, misurare dentro la cavità dei pickups, etc...) è inficiata dall'ambiente che circonda il legno stesso(aria, vernice, etc...). Scommetto qualsiasi cifra che se lascio la mia Recording in bagno dopo aver fatto una doccia calda e procedo alla misurazione secondo codesti metodi troverò una quantità di umidità completamente fuori scala... Inoltre ogni misurazione deve essere ripetuta e provvista di margine di errore. Quando le hanno svolte(perché le hanno svolte...) secondo questi sistemi si è trovato che la percentuale di umidità relativa dopo il trattamento di stagionatura del legname(artificiale in essiccatoio oppure naturale in legnaia) è all'incirca del 5-10%. Ora anche ammettendo che tale legno arrivi a zero con gli anni(e non lo fa...), basta fare un rapido calcolo per capire quanta di questa umidità residua incide sul peso finale dello strumento e quanto possa essere il suo decadimento.

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Per pura curiosità ho provato a consultare il manuale di codesto apparecchio e l'unico modo per svolgere prove significative che quantifichino la percentuale di umidità del legno di una chitarra è quello di usare l'apposita sonda affogandola nel legno stesso. Ogni altra misurazione(appoggiare sulla superficie, misurare dentro la cavità dei pickups, etc...) è inficiata dall'ambiente che circonda il legno stesso(aria, vernice, etc...). Scommetto qualsiasi cifra che se lascio la mia Recording in bagno dopo aver fatto una doccia calda e procedo alla misurazione secondo codesti metodi troverò una quantità di umidità completamente fuori scala... Inoltre ogni misurazione deve essere ripetuta e provvista di margine di errore. Quando le hanno svolte(perché le hanno svolte...) secondo questi sistemi si è trovato che la percentuale di umidità relativa dopo il trattamento di stagionatura del legname(artificiale in essiccatoio oppure naturale in legnaia) è all'incirca del 5-10%. Ora anche ammettendo che tale legno arrivi a zero con gli anni(e non lo fa...), basta fare un rapido calcolo per capire quanta di questa umidità residua incide sul peso finale dello strumento e quanto possa essere il suo decadimento.

Matteo, ti stimo e rispetto troppo per invitarti a casa mia e fare l'esperienza di quella persona incredula e che ho gia' raccontato prima.

Questa strumentazione, va tarata ed usata nel modo appropriato, la sua attendibilita' e' riconosciuta ed i risultati che essa restituisce sono acquisiti come prove tecniche nei dibattimenti giudiziali e non te ne parlo per sentito dire ma perche' dal 1991 al 2012 (anno in cui ho dovuto cessare la professione) sono stato consulente tecnico del tribunale come specialista nei "fenomeni umidi nei materiali", scusa quasta sicuramente antipatica prefazione, ma ormai ci si e' rifotti a dover dimostrare chi si e' per dare attendibilita' alle proprie affermazioni.

Tale strumentazione in effetti e' una "stazione termo-igrometrica" per rilevamenti distruttivi e non distruttivi

Quando si usa la sonda di superfice (per intenderci quella che rileva l'umidita' fino a 35 mm. di profondita') si devono usare anche altre 2 sonde ambientali con le quali si rilevano i valori che possono alterare quelli rilevati all'interno del materiale.

L'elaborazione dei dati asuunti permette di ottenere il risultato finale che nella fattispecie e' l'umidita' assoluta presente nel materiale stesso.

Probabilmente quello che hai interpretato te e' l'umidita' relativa; relativa proprio perche' e' subordinata ai fattori ambientali (e' quella che usa per determinare le condense che sono fenomeni umidi superficiali), ma NON e' lei quella che stiamo cercando, a noi, ripeto, interessa l'umidita' assoluta interna al materiale

Esemipo terra terra, quando un parquet si solleva puo' farlo in conseguenza del fatto che esso sia stato posato sul massetto ancora umido, bene, in caso di lite giudiziale o stra-giudiziale òa prima cosa che si fa e' rilevare l'umidita' assoluta presente nel listello e poi, asportato il listello, si misura quella del massetto.

E' la stessa identica cosa che rilevare l'umidita' assoluta entrocontenuta del body della chitarra

 

Poi abbiamo la possibilita' di fare il rilevamento con tecnica distruttiva, ossia usando le spinette che non sono altro che dei sottilissimi aghi in acciaio che vendono conficcati nel legno (lasciano il segno della loro penetrazione e da qui si dice che e' una tecnica distruttiva)

 

Potrei andare avanti per ore, ma penso di aver gia' stancato i piu'

 

Non so suonare, non sono un musicista tantomeno un chitarrista; ma su questi argomenti, scusa tanto caro Matteo (e lo dico con affetto e simpatia) penso di saperne abbastanza anche perche' se cosi' non fosse in giro ci sarebbe qualche xxina di persone ignoranti in materia visto che su tale tema sono stato anche docente.

 

Un ultima cosa, non ho mai detto e mai diro' che l'umidita' presente nel corpo intero di una chitarra sia parte importante del suo peso.

 

Matteo, un abbraccio sincero, credimi, non me ne volere mi rincrescerebbe

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Come noto io non sono uno smanettone sui set up delle chitarre, anzi..

Detto questo, stavo osservando le mie due R9 - tutte e due settate dal medesimo liutaio- e ho notato che mentre una ha i pickup "sprofondati" nei mounting rings e con le viti dei poli che sbordano con diverse livellature, l'altra ha i pick up che escono dai rings ma i poli sono omogeni e a filo cover.

Da qui nasce la mia curiosità su questa diversità e in generale la domanda su come vadano regolati i singoli poli.

 

Francamente non so se c'è qualche geometria da perseguire, non credo.

Direi di regolare prima in modo adeguato l'altezza dei magneti e poi, se e solo se ci sono degli squilibri a livello di corda, compensare avvicinando o allontanando i poli.

Alla fine il risultato alla vista - almeno credo, ma la mia esperienza è questa (anche la tua del resto, mi par di capire) - può essere diverso da chitarra a chitarra, un po' come è diverso l'allineamento delle sellette di due chitarre ancorché perfettamente rispettivamente settate nelle ottave.

 

Qualcuno come vedi (oddio, parlo di liutai del custom shop Gibson..) dice di seguire il radius e di fare il zig zag, ma non sono mica convinto [rolleyes]

polepieces.jpg

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a noi, ripeto, interessa l'umidita' assoluta interna al materiale

 

Ziocànnon, ormai l'ho detto cinquanta volte che questo è l'unico a cui partecipo da quando è entrato un pc in casa ma è così bello sto forum che spero si mantenga così fino al quarto millennio haha!!!

Bene, siccome tutti i giorni se ne impara una, come ho già detto nell'ultimo post sull'acqua alta, e non per mia competenza personale (tengo da parte la mia [povera] esperienza falegnamiticitosa), ma fidandomi di ciò che ho letto e sui passati post del Fabio nostro vate, la percentuale di umidità assoluta (perchè è ovvio che non si può concepire in situazioni normali una essenza legnosa senza una minima percentuale di umidità interna) in un body va dal 5 all'8% che sarà sempre anche là una misurazione variabile, soggetta al tipo di trattamento e di essicazione, di legno, di protezione, di clima e stagione. E poi chissà che altro ancora, se si va a cercare. Sarei curioso di sapere dei tuoi test col tuo amico, su che chitarre sono stati fatti e cosa ne è venuto fuori come percentuali di umidità assoluta appunto, frade (mi sto specializzando in friulano). :-k

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il vitone fuori dal body ha un'elasticita' maggiore rispetto a quando e' totalmente avvitato nella boccola perche' per buona parte della sua lunghezza e' libero da essa; questa elasticita' concorre ad allungare la fase di "vibrazione" della corda ed ad ammorbidire la "caduta", ergo, aumenta il sustain. Ovviamente la densita' del legno mantiene la sua importanza, ma non e' esclusiva agli effetti del sustain

Quando il vitone e' totalmente avvitato nella sua boccola la lunghezza della fase di "vibrazione" e' determinata solo dalla densita' del legno del body in quanto il vitone non ha piu' elasticita' ed ha solo la funzione meccanica di trattenere in sede lo stopbar. Si, attraverso il vitone passa la vibrazione della corda per arrivare sino al legno, ma non vi e' l'influenza dell'elasticita' del vitone stesso per il motivo sopra scritto

 

Andiamo per gradi altrimenti vado in loop

 

Circa la egolazione in altezza dell'ABR sono stato troppo sintetico

Si si la sua altezza e' vincolata a quella del setup che si vuole avere

Vedi, è qua che non mi ci trovo. Tu dici che più un vitone è fuori e più è elastico e aiuta la vibrazione. Io asserisco che più è rigido e più trasmette e lascia lavorare tutto il resto che è il body e il manico che sono appunto il legno con le sue caratteristiche e che daranno il carattere alla chitarra. Sono così sicuro di questo perchè l'ho letto nelle chitarre che mi sono costruito e assemblato e tarandanato. La Exp, che per un errore di template ho cannato l'angolo manico\body, e ha TP e bridge a zero, ha un sustain stupendo mentre invece per la tua teoria dovrebbe essere carente. Guardo la mia Tele col ponte modern che è un blocco di metallo. Altro esempio è sul ABR, che mi piace da matti ma a conti fatti preferisco il Nashville perchè per me quelle barre filettate fini non mi convincono. In quanto al fatto che barre/vitoni non vanno immersi troppo nel body, la cui tua asserzione, appunto per ciò che ho scritto sopra, non condivido, mi piacerebbe trovare quegli interventi che a suo tempo fece un utente del forum di cui non ricordo il nome, che usò sul ABR barre filettate più lunghe per poterle avvitare oltre lo standard con la soddisfazione, a suo dire, di un ulteriore guadagno in fatto di suono.Cosa che mi sono riproposto di fare sulla GT ma devo prima decidermi a cercare le barre filettate lunghe [lol]

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Mi sono riletto e non mi piaccio, non per il contenuto, ma per la forma... scusatemi, ma ha prevalso quel Giulio che si e' dovuto obbligatamente chiudere in un armadio, ma ognitanto ne esce fuori.

Per coerenza non cancello il post, cosi' l'ho scritto e ne paghero' le conseguenze.

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Vedi, è qua che non mi ci trovo. Tu dici che più un vitone è fuori e più è elastico e aiuta la vibrazione. Io asserisco che più è rigido e più trasmette e lascia lavorare tutto il resto che è il body e il manico che sono appunto il legno con le sue caratteristiche e che daranno il carattere alla chitarra. Sono così sicuro di questo perchè l'ho letto nelle chitarre che mi sono costruito e assemblato e tarandanato. La Exp, che per un errore di template ho cannato l'angolo manico\body, e ha TP e bridge a zero, ha un sustain stupendo mentre invece per la tua teoria dovrebbe essere carente. Guardo la mia Tele col ponte modern che è un blocco di metallo. Altro esempio è sul ABR, che mi piace da matti ma a conti fatti preferisco il Nashville perchè per me quelle barre filettate fini non mi convincono. In quanto al fatto che barre/vitoni non vanno immersi troppo nel body, la cui tua asserzione, appunto per ciò che ho scritto sopra, non condivido, mi piacerebbe trovare quegli interventi che a suo tempo fece un utente del forum di cui non ricordo il nome, che usò sul ABR barre filettate più lunghe per poterle avvitare oltre lo standard con la soddisfazione, a suo dire, di un ulteriore guadagno in fatto di suono.Cosa che mi sono riproposto di fare sulla GT ma devo prima decidermi a cercare le barre filettate lunghe [lol]

Mauro, e' ovvio che non dubito delle tue esperienze.

Quello che io ho riscontrato e' che in una chitarra che il suo sustain ce l'ha gia (talvolta anche bello), facendo uscire i vitoni esso migliora ancora di piu'

Sono solo esperienze personali di ciascuno di noi :)

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Francamente non so se c'è qualche geometria da perseguire, non credo.

Direi di regolare prima in modo adeguato l'altezza dei magneti e poi, se e solo se ci sono degli squilibri a livello di corda, compensare avvicinando o allontanando i poli.

Alla fine il risultato alla vista - almeno credo, ma la mia esperienza è questa (anche la tua del resto, mi par di capire) - può essere diverso da chitarra a chitarra, un po' come è diverso l'allineamento delle sellette di due chitarre ancorché perfettamente rispettivamente settate nelle ottave.

 

Qualcuno come vedi (oddio, parlo di liutai del custom shop Gibson..) dice di seguire il radius e di fare il zig zag, ma non sono mica convinto [rolleyes]

polepieces.jpg

 

... ecco, 'sta impostazione qui mi incuriosisce e leggo che in effetti molti la usano....

 

... qualcuno l'ha mica provata?

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Io sul mid e il rear della LPC e trovo che giova, specialmente per il 498 al ponte che trovavo un po carente di 'spinta' e corpo, ma non con il zig zag, che mi fa un po ridere.

Sulle altre non ne ho mai sentito la necessità.

 

... quindi li hai regolati "seguendo" la curvatura del radius giusto?

 

... devo provare (anche lo zig zag però, già che ci sono [biggrin] )

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... quindi li hai regolati "seguendo" la curvatura del radius giusto?

 

... devo provare (anche lo zig zag però, già che ci sono [biggrin] )

 

 

All'incirca. Non ho proprio usato una dima ma comunque il concetto è quello, mi sono basato sui 'mezzi giri'.

Che poi le corde su una Gib difficilmente seguono il profilo da 12" non avendo le sellette regolabili in altezza ed il ponte si regola solo ai suoi estremi; ma al di la' di cio' penso che convenga sempre regolare pu e/o poli a orecchio, imhoissimo

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Che poi le corde su una Gib difficilmente seguono il profilo da 12" non avendo le sellette regolabili in altezza ed il ponte si regola solo ai suoi estremi; ma al di la' di cio' penso che convenga sempre regolare pu e/o poli a orecchio, imhoissimo

 

Si ma i saddles dei ponti Gib dovrebbero già seguire il raggio 12inch di default

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