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Riverbero


Prince Malagant

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impossibile farne a meno, con un ossessione per quello a molla integrato negli ampli... a mio avviso difficilmente il reverbero esterno può raggiungere quello interno... praticamente indispensabile, l ago della bilancia, la differenza che rende tridimensionale il suono, la manna dal cielo, non sò come altro definirlo... avete presente quando con un acustica suonate su un grande pianerettolo sopra un ampia rampa di scala la sera in completo silenzio? quello è l obiettivo da raggiungere cercando il reverbero... tutto IMHO.

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qua credo che ce ne sarebbe da dire a josa... intanto faccio la premessa che il mio ampli non ne è dotato (e lo capisco anche, visto la testata che è e per lo scopo per il quale è stata creata) e ne vorrei uno, anche se credo che con un delay, almeno in parte, compenserei la cosa...

Diciamo che se una volta anche per me era stra-essenziale, ora ne vedo di meno il fabbisogno, però lo dico riferendomi più che altro alla musica "ascoltata" in generale, più che suonata.. Infatti se avete notato anche voi, rispetto agli anni 80, in cui ogni brano era praticamente "immerso" nei reverberi, oggi l'uso che ne viene fatto si è ridotto drasticamente (e per fortuna, secondo me).

 

Sarà che sempre negli ultimi anni mi son messo anche ad ascoltare roba in cui non richiedeva un effetto "valley" di reverberi, boh, fatto sta che ora come ora ce lo vedo bene solo in determinati contesti, e con un moderato uso, altrimenti se anche è quasi assente, non lo ritengo di rilevante importanza. Semmai presto attenzione molto di più alle compressioni ed alle equalizzazioni dei suoni (parlo sempre di brani presi come prodotti finiti eh) che agli "effetti-hall".

 

Per quanto riguarda poi il playing personale, come dice massi concordo pienamente, ma proprio nel senso stesso del suo esempio: su un'acustica è INDISPENSABILE, e proprio con l'effetto che intende lui, calza a pennello!

Un'acustica DEVE a mio avviso avere un'aura di reverbero, proprio perchè ne stra-esalta gli armonici, altrimenti l'effetto all'udito, sulle alte frequenze, temo sia quasi simile ad un gessetto premuto su una lavagna (spero che si capisca cosa intendo eh, eheheh [cool]

 

Infine, sull'elettrica, come ho detto sopra, dipende dal genere che si suona, per fare blues, secondo me un pò di reverbero è d'obbligo, per fare old metal, un pò di più, al contrario ne farei a meno per fare crossover e nu-metal.

Dipende tutto da ciò che dovrei suonare in quel determinato contesto, ecco.

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Scusa Gianni [cool]

 

Una volta non sopportavo proprio il riverbero, poi con il tempo ho iniziato ad aprezzarlo, ma sempre con poca presenza, non vado mai oltre il 3-su-10, questo sul Fenderone, se poi vado di Marshall ne faccio a meno, anche perche non c'è [-(

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Scusa Gianni [cool]

 

mai oltre il 3-su-10' date=' questo sul Fenderone, [-( [/quote']

 

anche io sul deville massimo 3...4 quando proprio voglio esagerare... anche perchè sui fender sono molto presenti generalmente e poi diventano esagerati... diciamo quel pizzico che basta senza far troppo sentire che è artificiale...diciamo per provare a spiegarsi che deve dare tridimensionalità al suono senza farsi notare troppo.... che devi pensare un attimo per dire se c'è....

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Pur non possedendo un riverbero (il tiny è proprio essenziale in tutto), trovo che sia un effetto molto affascinante e posto in qualsiasi pezzo, con la dovuta "dosatura", non guasti mai. E' come, che so, la vanillina sulle torte[biggrin]

 

Certo è che prima o poi mi piacerebbe farmi un bel pedale per "riempire" un po' il suono.[cool]

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Ho votato "dipende da COSA suono" anche se avrei preferito "dipende da DOVE suono".

 

Esclusivamente sul suono ritmico e sul clean dry quando sono a casa per avere un pò di ambiente.

Dal vivo lo skippo sempre perchè tanto c'è l'acustica del posto a fornirlo e rischio solo di impastare tutto aggiungendone di mio.

 

Ovunque sia presente un altro effetto non lo uso mai... per i soli mi piace di più il delay con poche ripetizioni un pò "sotto" che mi crea una sorta di sustain sulle note lunghe che preferisco alla "coda" tipica del riverbero (che poi è una sorta di delay cortissimo )

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Mi piace che ci sia sempre almeno una sfumatura di riverbero, poi a seconda del pezzo, del genere e di altre variabili di contesto non trascurabili (ad esempio con le Fender mi capita di abbondare col riverbero, leggermente meno con le Gibson) la quantità può variare. Secondo me è quasi indispensabile, e probabilmente quando avrò un ampli con un serio riverbero a molla ne diverrò assuefatto... :)

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sempre usato il riverbero in maniera anche abbastanza avvertibile: prima lo tenevo addirittura su un 6-7 su 10 (che forse era esagerato) ultimamente ho ridotto a 3-4...

detto questo mi capita però di suonare anche senza.

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Ciao Gianni,

votato per la seconda.

Mi ricordo ancora che da ragazzino, abituato sul il mio piccolo quanto scarno Peavy, fui estasiato quando ebbi l'opportunità di suonare un Dean con il riverbero di un mio amico. Da allora lo considero una necessità assoluta!

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ps. da ragazzino un mio amico aveva un Corland col tremolo, modello 'Lama di Ghiaccio nel Cuore' ... eppure mi sembrava uno spettacolo, porca palla ... bei tempi ( 14 anni ) ... pensavamo ( come i ragazzini di adesso ) che per fare il suono di Black bastasse una Stratocaster ( le Gib e le Fender le avevamo talmente idealizzate che gli attribuivamo poteri sovrannaturali [biggrin] ).

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Ah Beh... se è per questo io a 14 anni pensavo che solo le chitarre con la paletta apunta suonassero distorte!

Per non parlare di quando, capito che non era così, ho avuto la mia prima elettrica (con paletta a punta ma che suonava comunque pulita [thumbup] ) con il primo distorsore a PULSANTE costruito da mio padre con il kit di microelettronica con cui suonavo attaccato alla RADIO di casa!

 

Ragazzi... frontiera estrema della ricerca sonora [biggrin] [biggrin] [biggrin]

 

Cazzo a ritrovarla quella scatoletta diabolica... le costruirei una vetrinetta e le renderei omaggio ogni mattina! [crying]

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